“Sollecitiamo l’affidamento ai privati per renderli fruibili e funzionali”.
Restano inaccessibili a Giarre per i cittadini la maggior parte dei parchi e delle aree a verde comunali. Uno stato di abbandono in cui versano diversi piccoli polmoni verdi della città, tra essi: il parco Jungo, l’area di Largo Cismon del Grappa e la villetta di via Federico II di Svevia. Sono solo alcuni esempi dello stato generale del verde pubblico giarrese. Nonostante i due atti di indirizzo, votati all’unanimità dal Consiglio comunale, che impegnavano l’amministrazione comunale ad attivarsi per affidare gli spazi comuni ai privati, nulla finora è cambiato. “Le nostre ville, aree a verde e parchi continuano a versare in uno stato d’abbandono imbarazzante – dichiara Giovanni Barbagallo – Nella mia veste di presidente del Consiglio ho provveduto ad inoltrare una lettera di richiamo e sollecito al sindaco affinché si attivi per attuare le decisioni prese in seno al Consiglio comunale. Non c’è più tempo per tergiversare con scuse o per l’attivazione di fantomatiche ‘cabine di regia’. I nostri cittadini – prosegue – meritano di poter fruire delle numerose aree a verde che devono essere ripulite, rimodernate e accessibili a chiunque. Mi auguro che dopo ben due atti di indirizzo e l’interessamento di tutto il civico consesso si possa giungere finalmente all’attivazione dei bandi – conclude il presidente del Consiglio comunale – che garantirebbero decoro e sviluppo alla città grazie alla sinergia con l’imprenditoria locale”.
Un richiamo all’amministrazione comunale affinché si dia seguito in tempi brevi ai propositi giunge dal presidente della quinta commissione consiliare Gabriele Di Grazia. “Da diversi mesi attendiamo che si costituisca una ‘cabina di regia’ per dare il via alle procedure necessarie per l’affidamento a privati delle aree a verde individuate – spiega il consigliere comunale – Adesso è opportuno, senza ulteriori indugi, che il sindaco investa gli uffici per la predisposizione dei vari bandi, altrimenti rischiamo di finire la consiliatura con l’unico risultato di aver prodotto chiacchiere mentre questa attività rappresenta un’occasione di riscatto per diverse aree abbandonate e un’opportunità lavorativa – conclude Di Grazia – per chi è interessato ad investire sul territorio”.