Dalla commedia classica alla rappresentazione contemporanea che si contamina con la musica e la danza: dodici gli spettacoli a Segesta nella Sezione Teatro, tre dei quali in Prima nazionale e un’alba. Tra le novità la volontà di portare sulla scena molti artisti under 35
La seconda edizione del Segesta Teatro Festival, diretto da Claudio Collovà, scalda i motori
in attesa dell’inizio dell’intensa programmazione che quest’anno si svolgerà dal 28 luglio al 27 agosto all’interno dell’eccezionale cornice del Parco Archeologico di Segesta, diretto da Luigi Biondo, coinvolgendo il Teatro Antico e il Tempio di Afrodite Urania.
Il Festival, sostenuto dal MiC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta, propone per l’edizione 2023, nella Sezione Teatro (ci sono anche la sezione Musica e la sezione Danza), dodici spettacoli, tra cui tre Prime nazionali, che spaziano dalla commedia classica alle rappresentazioni più contemporanee, mantenendo fede alla sua anima multidisciplinare caratterizzata dalle contaminazioni di linguaggi fra le arti.
Per la sezione Teatro, il primo spettacolo in calendario sarà I conflitti di Lisistrata di Aristofane,testimonianza anche dell’impegno preso dal Festival nel dare spazio ai giovani artisti under 35.
Sabato 29 e domenica 30 gli allievi dell’Accademia d’Arte dell’Inda, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, con la regia di Mauro Avogadro, metteranno in scena al Teatro Antico uno spettacolo vitale capace di incarnare sensibilità e tematiche contemporanee. Un messaggio pacifista ante litteram risolto seguendo logiche originali e ancora oggi sorprendenti. Il rifiuto di ogni guerra in nome dell’Umanità che donne e uomini simboleggiano allo stesso modo. Niente di nuovo dunque, eppure un messaggio ancora necessario da condividere con il pubblico.
Il 3 agosto, al Tempio di Afrodite Urania questa volta, andrà in scena tratto dal racconto dell’Odissea di Omero il mito di Penelope, rivisitato in chiave poetica e sperimentato attraverso uno studio sulla percezione del tempo. Il lavoro di riscrittura di Enzo Caputo, che ne è anche regista e voce narrante, per Officina Teatro LMC dona al personaggio di Penelope la tenera forza della donna-madre, regina del regno. Una donna costretta ad attendere un improbabile ritorno e che, suo malgrado, affronta in solitudine la sua guerra personale. Una prova dall’esito incerto e che comunque vada non le consegnerà nessuna onorificenza eroica. In scena Alma Passarelli Pula, Rosalba Santoro, Lucia Poma.
Tra le contaminazioni artistiche rientra l’appuntamento di sabato 5 agosto al Teatro Antico con Alessandro Baricco che accompagnerà gli spettatori in un viaggio speciale, la lectio teatrale Sul tempo e sull’amore. Senza fretta ma senza tregua.
Lo scrittore esplorerà il significato del tempo traendo ispirazione da alcuni eventi storiciattraverso brani di letteratura classica, leggendo García Márquez, Shakespeare, Rostand e Omero.
Tra gli spettacoli all’alba, domenica 6 sarà la volta, in Prima nazionale al Teatro Antico, dell’Autodifesa di Ismene, elogio della sopravvivenza, riscrittura del mito e dei luoghi della tragedia classica che indaga sulla figura di Ismene. Lo spettacolo su un testo di Flavia Gallo, è una delle tre albe in programma al Segesta Teatro Festival ed è interpretato da Luna Marongiu e Raffaele Gangale, con la regia di Cinzia Maccagnano.
Doppia replica, lunedì 7 e martedì 8 con la commedia scritta da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale, che ne firma anche la regia, Troppu trafficu ppì nenti.
Già apprezzato dal pubblico e dalla critica, il palcoscenico del Teatro Antico ospiterà questo geniale rifacimento di Molto rumore per nulla di William Shakespeare. Uno spettacolo esilarante che consente di cedere al fascino di una travolgente storia d’amore e all’orgoglio di crederla scritta, anche se solo per una sera, da un autore siciliano dietro cui si celerebbe la figura del Bardo. In scena: Angelo Tosto, Carlotta Proietti, Lucia Portale, Aurora Cimino, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Luigi Nicotra, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Vincenzo Volo, Mimmo Mignemi, Valerio Santi, Giovanni Vasta, Pietro Casano.
Nel segno della contaminazione artistica andrà in scena The Waste Land and Other Poems, mercoledì 9 in Prima nazionale al Tempio di Afrodite Urania, con gli interventi musicali della Banda di Palermo e dell’Ubi Ensemble, e con la voce di Claudio Collovà. Le meravigliose parole tratte dal poema maggiormente connesso al mito di T. S. Eliot e da altre poesie sono qui proposte in una suite musicale e in versione electro-classic. Come nel 1922, sembra che l’incapacità di rigenerarsi della vecchia società occidentale riguardi anche l’attuale. La religiosità affoga ancora tra superstizioni e convenienze e oggi Tiresia sarebbe testimone di una vera e profonda mancanza di spiritualità diffusa.
Tra le proposte multidisciplinari lo spettacolo Donne Guerriere con le straordinarie interpretazioni di Ginevra Di Marco e Gaia Nanni, impegnate tra recitazione e canto. Una rappresentazione, venerdì 11 al Teatro Antico, che parte dall’idea di Francesco Magnelli, che accompagna in scena le due interpreti al pianoforte e magnellophoni insieme anche a Andrea Salvadori alle chitarre, tzouras e elettronic. Un racconto originale, coinvolgente, fatto di dialoghi e monologhi, di canzoni inedite e altre di tradizione popolare. Regia di Gianfranco Pedullà.
Sabato 12 e domenica 13 tornerà Cinzia Maccagnano per dirigere insieme con un’altra formazione under 35 composta dai giovani attori Marta Cirello, Pietro Casano, Maria Chiara Pellitteri, Andrea Maiorca, Dario Garofalo e Cristina Putignano, la commedia di Plauto Curculio. La commedia contiene tutti i numeri della cosiddetta fabula palliata latina: l’amore di due giovani, il servo sfrontato, il soldato fanfarone, la vecchia beona, la critica ai costumi, il tema dell’agnizione, la lettera falsa, il travestimento.
Il 15 agosto al Teatro Antico, con replica mercoledì 16, Gabriele Vacis rileggerà in chiave contemporanea Prometeo di Eschilo. Uno spettacolo che ha la sua grande forza nel percorso creativo elaborato dal regista e che restituisce l’universalità del protagonista, archetipo della conoscenza e della ribellione. Ad alimentare la potenza di questo Prometeo è il gruppo di giovani e già straordinari attori, diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e riuniti nel gruppo teatrale PEM Potenziali Evocati Multimediali.
La sera del 17 agosto il Tempio ospiterà Nella lingua e nella spada in solo, scritto, diretto e interpretato da Elena Bucci. Un melologo di più anime che si ispira alla storia del poeta e rivoluzionario greco Alekos Panagulis e della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci, fra discussioni, lotte per la libertà, allegria, solitudini e speranze, fino alla morte di lui per un misterioso incidente nel 1976. Luigi Ceccarelli creerà la drammaturgia musicale integrandovi le improvvisazioni di Michele Rabbia e Paolo Ravaglia, mentre voce e movimenti dialogheranno con il suono.
Venerdì 18 e sabato 19 ancora Elena Bucci sarà protagonista nuovamente, questa volta al Teatro Antico, con la sua Le belle bandiere, compagnia storica della ricerca teatrale italiana fondata con Marco Sgrosso, che sarà in scena anche con la Bucci e con Nicoletta Fabbri, Francesca Pica, Valerio Pietrovita. La canzone di Giasone e Medea da Euripide a Seneca, da Apollonio Rodio a Franz Grillparzer e Jean Anouilh, in una nuova edizione al Festival in Prima nazionale, scritta e diretta da Bucci e Sgrosso, ripercorrerà la vicenda della madre assassina e dell’eroe greco indegno di gloria, continuando a spaventarci dopo millenni. Il mito muterà così in una ballata popolare che narra dell’amore che si trasforma in morte.
Domenica 20, con repliche lunedì 21 e martedì 22, la tragedia di Sofocle, Edipo a Colono, vedrà in scena al Teatro Antico un cast d’eccezione, a cominciare da Giuseppe Pambieri nel ruolo del protagonista. Nel solco delle connessioni tra mito e realtà tracciato dal Festival, l’opera non solo racconterà la complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano, ma ribadirà il diritto all’accoglienza dello straniero e il rispetto delle sacre leggi dell’ospitalità. Diretto da Giuseppe Argirò, che ha voluto nel ruolo di Antigone la figlia Micol Pambieri, a testimoniare la perfetta coincidenza tra realtà e rappresentazione. In scena anche: Sergio Basile, Gianluigi Fogacci, Luigi Mezzanotte, Roberto Baldassarri, Elisabetta Arosio, Vinicio Argirò.
L’ultimo appuntamento con il teatro, per l’edizione 2023 del Festival, in doppia replica mercoledì 25 e giovedì 26 al Teatro Antico, presenterà al pubblico la tragedia greca adattata in un ambiente contemporaneo nell’ideazione di uno dei protagonisti più radicali e acclamati della scena performativa europea degli ultimi quarant’anni: l’artista visivo, regista e autore fiammingo Jan Fabre.
Unica ed eccezionale interprete di Resurrexit Cassandra sarà Sonia Bergamasco, regia di Ruggero Cappuccio. Il lavoro ruota intorno alla “resurrezione di un messia femminile” che mette l’umanità di fronte alla propria tragedia: l’incomprensibile talento dell’uomo per l’auto-inganno, una sorta di desiderio inconscio che ci condanna all’inazione di fronte a un destino già segnato da catastrofi climatiche e stravolgimenti sociali. Un atto d’accusa che si articola in cinque movimenti intorno ai quali si snoda il discorso che Cassandra rivolge all’Umanità: Nebbia, Vento, Fuoco e Fumo, Vapore, Pioggia.