Calascibetta. Prosegue la rassegna teatrale “Sulla Vetta” di Rete Latitudini

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Giovedì 11 maggio alle ore 20.30 al Teatro Comunale Contoli – Di Dio, andrà in scena “Il rasoio di Occam” (Produzione Clan Degli Attori) di Giusi Arimatea e Giovanni Maria Currò. Protagonisti in scena gli attori Mauro Failla, Tino Calabrò, e Alessio Bonaffini, con la regia di Giovanni Maria Currò.

In un tipico salone da barba del Sud, attraverso la radio, irrompe la grande Storia. La cronaca nazionale, per qualche ora, si mescola a quella infinitamente piccola di tre uomini.  Il 9 maggio 1978 una telefonata fa ritrovare il cadavere di Aldo Moro in via Caetani, nella Renault 4 rossa che divenne un simbolo degli anni di piombo. Una morte eccellente a catalizzare l’attenzione di un’Italia attonita.

Grazie alla radio, la cronaca nazionale irrompe in una quotidianità all’apparenza tranquilla, che si svolge fra gag e inquietudini. Tra le note delle ultime hit del momento, inconsapevolmente ci si dimena tra ciò che sembra e ciò che realmente è. A quanto pare braccati, eppure per la prima volta liberi di essere sè stessi. Ognuno ha un passato da dimenticare e un futuro possibilmente da riscrivere. 

I confini della grande storia si fanno sfumati e rimane l’uomo, un mondo in miniatura. Unico ponte possibile tra gli individui, la parola diviene atto politico per eccellenza e arredo dei luoghi disabitati dell’anima.

Tutto quello che, in una mattina qualunque, investe i tre uomini necessita allora di una spiegazione. La teoria del “rasoio di Occam” propenderebbe per quella più semplice.

Lo spettacolo chiude la Trilogia del Barbiere, che ha caratterizzato la stagione teatrale Sulla Vettacon tre spettacoli ambientati nel luogo simbolo di un vivere civile in via di estinzione, la bottega del barbiere con i suoi profumi, divenuto nostalgico luogo di incontro (o di scontro) fra uomini appartenenti a quelle Comunità che purtroppo rischiano di mutarsi in luoghi evanescenti e spopolati. 

Precedentemente sono andati in scena “Calmarìa” di Mana Chuma Teatro e “Le mille bolle blu” con Filippo Luna, che hanno offerto agli spettatori significativi sguardi su un passato sul quale poggia il nostro presente. 

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