Raffaele Lombardo: processo illogico, corso della storia siciliana deviato

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“Io non mi sento né felice, né liberato. Non basta una sentenza per cancellare la sensazione che mi porto dentro. Dentro porto una grande amarezza. Ringrazio i miei legali: il professore Maiello, l’avvocato Maria Licata ed il professor Ziccone che oggi non ce l’ha fatta ad essere qua. Ringrazio, ovviamente, i miei familiari: mia moglie e i miei figli. Non solo perchè mi sono stati vicini ma per tutto quello che hanno passato”.

“Non è una risposta che chiedo io. La chiedono altri autorevolissimi magistrati, ai quali qualcuno dovrebbe dare questa risposta. Perché questi 12 anni di processo? Perché questo processo. Poi vi dirò il perché”. L’ha detto l’ex leader del Mpa Raffaele Lombardo commentando a Catania la sentenza della sesta sezione della Cassazione che il 7 marzo scorso ha giudicato inammissibile il ricorso della Procura generale di Catania contro la sentenza del 7 gennaio del 2022 che lo aveva assolto dalle imputazioni di concorso esterno alla mafia perché il fatto non sussiste e di reato elettorale aggravato dall’avere favorito il clan Cappello per non avere commesso il fatto. Il Pg della Cassazione aveva chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado. Lombardo ha voluto incontrate la stampa a Catania insieme con la sua legale Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello. 

“Ho avuto fede. Ringrazio Dio. Ieri, prima di rientrare da Roma, ho salutato i miei amici salesiani. Mantengo il massimo rispetto delle istituzioni, magistratura compresa per il lavoro ed impegno che hanno profuso in questo lungo confronto”.

“Resto un uomo caratterizzato dalla propria storia e penso che ci saranno delle ripercussioni di carattere politico. Questo processo ha deviato il corso della storia siciliana”.

“Oggi – aggiunge- traggo da una delle due sentenze della Cassazione, un aggettivo che identifica questo processo: nella prima sentenza della Cassazione si definì ‘illogica’ la prima sentenza della Corte”. “E’ negli atti del processo – conclude Lombardo- che la mafia ha votato per altri partiti ed altri uomini politici”.

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