Cri a Castelvetrano: “Il nostro impegno per il cambiamento”

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Creare il cambiamento in un territorio, Castelvetrano, sotto i riflettori della cronaca, soprattutto negli ultimi tempi, per aver dato i natali all’ex primula rossa Matteo Messina Denaro, catturato lo scorso 16 gennaio dai carabinieri del Ros nella vicina Campobello di Mazara. E’ l’obiettivo di chi, come i volontari della Croce rossa italiana di Castelvetrano e delle altre realtà associative, ha deciso di fare del bene e del volontariato uno stile di vita e di incidere in positivo nel proprio territorio. Uomini, donne e giovani che giorno dopo giorno costruiscono belle notizie con piccoli cambiamenti. In passato e in questo luogo molti progetti sono stati realizzati come, a esempio, ‘L’olio dei sapori e dei sorrisi Cri’. Un’idea nata dal presidente del Comitato Cri di Castelvetrano, Giuseppe Cardinale, che ha permesso la produzione di circa 200 chili di olio extravergine di oliva distribuiti alle famiglie indigenti segnalate dai servizi sociali del Comune di Castelvetrano. “Un esempio di come l’economia circolare solidale possa migliorare la resilienza e l’efficacia del volontariato”, dice Luigi Corsaro, presidente del Comitato regionale Cri Sicilia.

E ancora, grazie al finanziamento dell’assessorato regionale Famiglia -Ufficio speciale Immigrazione – dal 3 ottobre scorso per quattro mesi, con il progetto multi fondi Su.pre.me, la Croce Rossa – Comitato regionale Sicilia e il Comitato di Castelvetrano – ha fornito accoglienza e supporto a oltre 400 migranti lavoratori stagionali presenti nel territorio per la raccolta delle olive, nel campo allestito a Campobello di Mazara e gestito dalla Croce Rossa per garantire a tutti assistenza socio-sanitaria e una permanenza dignitosa. Il Comitato Cri di Castelvetrano può contare su 127 volontari perché l’obiettivo è “incoraggiare un cambio di mentalità che favorisca la scelta di soluzioni, tecnologie e metodi innovativi importanti per la nostra offerta di servizi sanitari, tenendo conto in primo luogo delle esigenze delle persone”. Sono 73 donne e 54 uomini, che giorno dopo giorno e alla luce delle sfide umanitarie affrontano le difficoltà che si presentano.

“Il nostro impegno sarà ancora maggiore e di lungo termine per risolvere e affrontare problemi sociali complessi e in continua evoluzione – spiegano -. Inoltre, grazie anche all’impegno continuo dei giovani, per la Cri sarà sempre necessario intensificare la collaborazione con tutti i soggetti pubblici, del privato sociale, delle istituzioni nazionali, per promuovere attività di innovazione sociale, coinvolgere e mobilitare le popolazioni interessate e per migliorare il loro accesso alle risorse e alle decisioni”.

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