Debutta domani mercoledì 22 marzo, alle ore 21.00 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, Risate di gioia – Storie di gente di teatro da un’idea di Elena Bucci, che lo dirige e interpreta insieme a Marco Sgrosso, con il quale ha curato anche la drammaturgia, le scene e i costumi.
Bucci e Sgrosso, artisti di straordinaria sensibilità, portano in scena un emozionante spettacolo, un nuovo progetto che si allaccia ad altre loro produzioni in cui la coppia aveva già indagato l’arte del teatro. Un viaggio alla scoperta di una moltitudine di uomini e donne di teatro e che, dietro le quinte e sul palcoscenico, hanno trascorso la loro vita.
La notte di Capodanno, in un teatro abbandonato, due attori senza nome e senza successo, innamorati del loro mestiere pur essendo solo due “comparsoni”, rimangono stregati dall’atmosfera di quel luogo. Immaginano di sentire i bisbigli e i sussurri di chi ha calcato quelle tavole prima di loro. Alcune figure appaiono e se ne vanno, altre si soffermano. Artiste e artisti di ieri, una comunità girovaga e vitale dai molti volti: idealisti, cialtroni, coraggiosi, appassionati, capaci di rinnovare la loro arte ad ogni generazione, di aggirare ogni censura, di vincere ogni difficoltà, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici in un viaggio a ritroso tra Ottocento e Novecento.
Sul palcoscenico prende vita quel legame che si instaura da sempre, oltre il tempo e lo spazio, tra il pubblico e la “gente di teatro”, talmente forte e autentico da nutrire, replica dopo replica, le radici di un antico patto.
Risate di gioia attinge ad alcuni repertori del teatro otto-novecentesco, a saggi e studi di diversa natura: La pazzia di Isabella – vita e morte dei Comici Gelosi, Non sentire il male – dedicato a Eleonora Duse, Bimba – inseguendo Betti e Pasolini, Parola di principe e A colpi d’ascia tratto dal libro omonimo di Thomas Bernhard, Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi e Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè.
«Come archeologi tra le rovine – sottolinea Elena Bucci – usiamo gli strumenti del teatro, medium che apre spazio e tempo, per evocare frammenti di un’arte tra le più fragili e tenaci e ritrovarne il battito. Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e rivoluzionaria vitalità».
Note a cura di Elena Bucci
Come erano gli spettacoli del passato? Quali le miserie e il fascino del teatro di un tempo? Come risuonavano le voci? E i gesti? Come si svolgevano le prove? Quale energia si sprigionava in quelle sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle comunità? In queste ed altre appassionate domande, è racchiuso il senso di questo lavoro, ispirato a studi, saggi, documenti, biografie, autobiografie e lettere di gente di teatro. Come archeologi tra le rovine usiamo gli strumenti del teatro, medium che apre spazio e tempo, per evocare frammenti di un’arte tra le più fragili e tenaci e ritrovarne il battito.
La notte di Capodanno, in un teatro abbandonato – che assomiglia a quello che anni fa riaprimmo con l’aiuto di molti – due attori senza nome e senza successo, innamorati del loro mestiere pur essendo solo due “comparsoni” tra centinaia di altri, rimangono stregati. Immaginano di sentire i bisbigli e i sussurri di chi passò prima di loro. Alcuni antenati appaiono e se ne vanno, altri si fermano. Artiste e artisti di ieri, parte di una comunità girovaga e vitale dai molti volti, idealisti, cialtroni, coraggiosi, appassionati, capaci di rinnovare la loro arte ad ogni generazione, di aggirare ogni censura, di vincere ogni difficoltà, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici dei teatri tra Ottocento e Novecento. Intravediamo personaggi famosi e dimenticati, primi attori, primedonne, servette, generici, portaceste, suggeritori, sentiamo la violenza della Prima guerra mondiale che chiuse i teatri e ne cambiò il volto, fino ad arrivare alle sfavillanti e amare luci del varietà e a coloro che per primi hanno fatto il salto verso il cinema. Entriamo in un mondo dove il legame tra il pubblico e la gente di teatro è forte, dove si illuminano le antiche radici di un patto.
Teatro Biondo Palermo – Sala Strehler, dal 22 al 26 marzo 2023
Risate di Gioia
Storie di gente di teatro
ispirato alle opere Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto,
Antologia del grande attore di Vito Pandolfi e Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro
da un’idea di Elena Bucci
drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti
disegno luci Max Mugnai
produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE Teatro Piemonte Europa
collaborazione artistica Le belle bandiere con il sostegno di Regione Emilia Romagna
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival
si ringrazia il Teatro Comunale di Russi
durata: 1 ora e 20 minuti
calendario delle rappresentazioni:
mer. 22 mar. ore 21.00
gio. 23 mar. ore 21.00
ven. 24 mar. ore 21.00
sab. 25 mar. ore 17.00
dom. 26 mar. ore 20.00