Intervista a Santi Maria Randazzo, saggista e scrittore

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di Maria Lupica

Buongiorno amici lettori, oggi diamo il benvenuto a Santi Maria Randazzo, nato a Catania, classe 1952. Ma vive praticamente da sempre a Motta Santa Anastasia (CT), nel 1975 si laurea in pedagogia all’Istituto Universitario di Magistero di Catania, dove svolge per un triennio attività volontaria di assistente volontario nella cattedra di Teoria e Storia della Didattica. Dal 1978 lavora per i Servizi Sociali del Comune di Catania come Assistente Sociale prima e poi anche come Funzionario-Coordinatore di Centro Sociale. In pensione dal 2013 non si è messo certo in pantofole, ma collabora con diverse riviste.

Santi, tu sei un siciliano come me che ama la nostra terra. Infatti i tuoi scritti ( 45 tra libri e articoli) sono impregnati dalla nostra tradizione e dalla nostra storia. Ma la tua produzione letteraria conta ben otto libri, molti tuoi scritti come “Motta Santa Anastasia nell’antichità: uno dei misteri della storia siciliana” (2012) e “Storia di Motta Santa Anastasia – dalle antiche origini fino alla prima metà del XV secolo” (2013), si possono trovare su Academia.edu. Confesso di aver già scaricato da lì praticamente già tutti i tuoi saggi. Hai già pubblicato in cartaceo quattro libri: “Il Ritorno degli Aragonesi in Sicilia”, “La Storia del Rugby a Catania”, “Da Staten Island a Marsala: la Lunga Marcia di Garibaldi”, “Inessa Città di Sicilia Sacra e Nobilissima”.

Pensi che partendo dalla tua terra natia, avresti avuto più possibilità?

Sicuramente. Ho avuto la possibilità di andare a lavorare all’estero, negli anni ’70. Ma sono voluto rimanere qui in Sicilia.

Certo sei attaccato alla tue radici.  Ma ti sei pentito di questa tua scelta?

Non mi sono mai pentito della mia scelta.

Ma adesso so che ne stai scrivendo un altro di prossima edizione. Qualche anticipazione?

Il libro che sto scrivendo è un romanzo storico su Salvatore Giuliano.

Tutti noi siciliani lo conosciamo, fa parte della nostra storia dell’ultimo dopoguerra. Quando uscirà?

Ancora non lo so, ci sto lavorando da parecchio e non so quando potrò terminare il lavoro.

Continuerai a pubblicare i tuoi scritti anche su Acamedia.edu?

Sì, sempre. Nel caso di articoli li pubblico integralmente mentre, quando pubblico un libro con qualche editore mi è permesso di mettere su Academia.edu solo il 20% della mia opera letteraria. Tra l’altro alla fine dell’anno appena trascorso, ho pubblicato il libro “Inessa città di Sicilia, sacra e nobilissima” che presenterò giorno 18 gennaio 2023 all’Istituto della Cultura Siciliana, a Catania in via Giuseppe Distefano n. 25. Questo libro è il frutto di una ricerca che mi ha permesso di poter dimostrare a quale sito corrisponde il luogo in cui venne fondata  Inessa, ribattezzata Aitna nel 461 A.C.: città che in passato è stata localizzata in almeno dieci siti diversi.

Per te, dopo si trova questa città?

Nel sito dove ora sorge Motta Santa Anastasia, in provincia di Catania.

Praticamente sotto i tuoi piedi, perché tu vivi proprio a Motta Santa Anastasia.

Precisamente. Inessa è stata fondata nel XII secolo a.C. ed è stata la prima realtà urbana complessa di Sicilia. Nel I secolo D.C. due antichi storici dissero che in Sicilia c’erano due città importanti e forti militarmente: nel caso in specie l’affermazione di Plinio condivide la medesima affermazione fatta da Invecres che così declara: “Attilius Calatinus Omnia Praesidia a Maximus Munitissimisque Civitatibus Aetna, Panormo dejecit Palermo (Panormus) e Inessa appunto, considerata addirittura la città più forte di Sicilia. Infatti fu l’ultima città a cadere sotto la conquista dell’esercito romano comandato dal generale Pisone nel corso della seconda guerra servile.

Interessante, io sono iscritta ad Academia.edu, appena posso do una sbirciatina all’Academia.edu. Ma adesso la domanda spinosa: Quale consiglio dai a chi, come noi vuole valorizzare la nostra isola? Perché tu sai meglio di me che la Sicilia ha un enorme potenziale sia a livello turistico, sia a livello archeologico o culturale. Però è poco valorizzato.

Il mio consiglio è di non mollare, di essere determinati, di sapere esattamente cosa si vuole, sapendo di avere contro interessi precostituiti e consolidati che penalizzano la Sicilia. Quindi bisogna essere costanti, sapendo che soprattutto all’inizio si devono affrontare difficoltà di non poco conto. E che i risultati possono venire solo dopo un po’ di tempo: insomma  bisogna saper pazientare e soprattutto bisogna perseverare. Dal Cielo non cade nulla.

Lo dicevano sempre anche i miei genitori.

Determinati sono le circostanze, la fortuna e la capacità.

Parole sante. Purtroppo e quasi senza accorgercene, siamo giunti alla fine di questa intervista. Io ti ringrazio calorosamente e sperando di averti ancora come ospite nelle mie interviste, ti auguro in bocca al lupo per i tuoi libri.

Viva il lupo

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