Rivelazione segreto ufficio, chiesto processo per vertici carabinieri Agrigento

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L’udienza preliminare si terrà il prossimo 29 marzo

Con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, il Procuratore facente funzione di Agrigento Salvatore Vella ha chiesto il processo per i vertici dell’Arma dei Carabinieri della provincia agrigentina. L’udienza preliminare, come apprende l’Adnkronos, si terrà il prossimo 29 marzo davanti al giudice per l’udienza preliminare di Agrigento, che dovrà decidere se rinviare a giudizio gli ufficiali dei Carabinieri indagati. Sotto accusa sono il Comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento, colonnello Vittorio Stingo, il comandante della Compagnia di Licata, il capitano Augusto Petrocchi, oltre al tenente Carmelo Caccetta, comandante del Nucleo operativo radiomobile della stessa Compagnia. Secondo la Procura agrigentina, gli ufficiali avrebbero rivelato, nel corso di una conversazione tra loro, i particolari di una inchiesta che riguardava un carabiniere della Compagnia di Licata. Una rivelazione che avrebbe rischiato, secondo i pm, di compromettere l’indagine.

A fare scattare l’inchiesta sugli ufficiali dell’Arma di Agrigento una indagine avviata due anni fa dall’allora capo della Dda di Palermo, Francesco Lo Voi, oggi Procuratore a Roma. Il magistrato, come prassi, comunicò direttamente al Comandante provinciale di Agrigento che c’era in corso una attività che riguardava alcuni carabinieri di Licata. E nei mesi a seguire il colonnello Stingo sarebbe stato messo al corrente degli aggiornamenti delle attività investigative, compreso il nome dell’indagato, il luogotenente Gianfranco Antonuccio, in servizio alla Compagnia di Licata. Antonuccio fu poi arrestato, nel luglio scorso, per corruzione. Ed è ancora oggi agli arresti domiciliari.

Secondo l’accusa, il colonnello avrebbe informato dell’inchiesta il capitano Petrocchi, in vista di un eventuale trasferimento dell’indagato dalla Compagnia Licata. E Petrocchi, a sua volta, ne avrebbe parlato con un sottoposto. Ma in questo modo sarebbe stata messa in pericolo la stessa inchiesta. La scoperta della rivelazione del segreto d’ufficio avrebbe poi accelerato l’arresto del carabiniere. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati. E la richiesta di rinvio a giudizio della Procura agrigentina. Sarà adesso il gup, a fine marzo, a decidere se mandare a processo i tre carabinieri.

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