Tenuta al CEUR di Catania la presentazione della #Colletta22

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L’importanza di fare rete sostenuta dai tre relatori: S.E. l’arcivescovo Mons. Luigi Renna, Emiliano Abramo Comunità di Sant’Egidio e Santino Scirè Fondazione Achille Grandi

“Togliamoci dalla nostra zona di comfort e mettiamoci a confronto. Stasera avremmo potuto proporre un incontro scontato e invece abbiamo voluto con noi persone con cui condividere l’importanza della cultura del dono e del fare rete. Intravedo in questo un metodo di crescita da realizzare attuando appieno il significato della parola sinergia». Pietro Maugeri, presidente del Banco Alimentare della Sicilia ODV, ha concluso con queste parole la Presentazione alla città della Colletta Alimentare che si è svolta ieri sera all’interno del Camplus Catania – Ceur di Catania moderata da Mirko Viola consigliere del Banco. Strapieno, anche di giovanissimi, il salone della conferenza che ha trovato nelle parole di ciascun relatore S.E. l’arcivescovo di Catania, Mons Luigi Renna; Emiliano Abramo presidente della Comunità di Sant’Egidio Sicilia e in Santino Scirè, presidente della Fondazione Achille Grandi, la conferma che solo insieme si può andare avanti e proporre un percorso di aiuto che riesca a dare risposte certe, che abbiano al centro il valore della legalità, a chi vive oggi in Sicilia. Una terra in cui la situazione sociale ed economica non solo non è facile ma niente fa credere che nei prossimi mesi migliorerà.

 “Sapere che in Sicilia il 38% dei redditi derivano da pensioni e che, al contempo, abbiamo il 38% di poveri non conforta. Ma questi numeri, che ho letto sull’ultimo Rapporto Bes Istat pochi giorni fa, sono confermati dalle nuove richieste che ci arrivano al Banco in questi ultimi mesi. Persone, famiglie per lo più monoreddito, che devono scegliere se accendere la luce o fare la spesa per i loro figli”.

Le nuove povertà aumentano e sono così tante che Mons. Renna le ha divise in tre diversi filoni: la povertà educativa che deriva dalla mancanza di accesso alla cultura; la povertà ereditaria che è quella che riceviamo dall’ambiente in cui cresciamo, e la povertà della legalità che si riassume nella totale mancanza di rispetto per le regole e per il prossimo.

 “Il contrario di pace non è guerra – chiosa Emiliano Abramo – è indifferenza. Il Banco Alimentare è riuscito a creare una rete che ha attutito il baratro in cui siamo sprofondati con la guerra e, prima ancora, con la pandemia. Ci ha permesso di trovare risorse alimentari per i poveri che altri non hanno soddisfatto. La città ha bisogno di sentimenti nuovi che ancora non abbiamo provato”.

Riflessioni condivise da Santino Scirè che aggiunge un dettaglio importante: “Bisogna aprire una nuova stagione di concertazione sociale e la politica, o chi per lei, dovrà confrontarsi con chi ha il polso della situazione prima di pensare di fare qualcosa. Catania, ma anche la Sicilia, vive in una situazione cristallizzata da vent’anni di oscurantismo e non si capisce come potremmo avere una nuova primavera in questa città”.

È la cultura del dono in senso pieno la summa di questi interventi che aprono il significato di questa pura liberalità, il dono appunto, anche al proprio tempo e alle proprie energie. Alla luce di questo la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che si terrà sabato 26 novembre in tutta la Sicilia assume un significato importante, educativo e di rete a cui ciascuno è invitato a contribuire.

IN NUMERI

In Italia – Più di 145.000 volontari della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Oltre 11.000 i supermercati che aderiscono. 8.000 strutture caritative convenzionate. 14 milioni di pasti raccolti con la #Colletta21. 1.500.000 le persone alle quali diamo aiuto su tutto il territorio italiano.

In Sicilia – 10.000 volontari del Banco Alimentare della Sicilia. 900 i supermercati coinvolti. 741 mila di pasti raccolti con la #Colletta21. 670 strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare siciliana. 260mila le persone aiutate in Sicilia.

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