“Mercurio Festival”chiude con la danza di Sciarroni e la band Marlene Kuntz

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Ultimo giorno per Mercurio Festival, il festival internazionale dedicato alla creazione multidisciplinare contemporanea e alle performing arts, che per undici giorni ha radunato ai Cantieri Culturali della Zisa a Palermo una comunità di artisti italiani e internazionali e un grande pubblico di addetti ai lavori, spettatori, critici e giornalisti da tutta Italia.

La chiusura di Mercurio 2022 domani domenica 2 ottobre è affidata a due giganti della danza e della musica: Alessandro Sciarroni e la band Marlene Kuntz.

Alessandro Sciarroni, pluripremiato artista italiano, Leone d’Oro alla carriera per la Danza, i cui lavori oltrepassano le definizioni di genere e sono ospitati in festival, musei e spazi non convenzionali, in tutto il mondo, porta in scena allo Spazio Tre Navate alle 18.30, Save The Last Dance For Me.

In Save the last dance for me Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativo, quasi acrobatico, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. 

Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in Italia solo da 5 persone in tutto. Per questa ragione, il progetto è composto da una performance eseguita dai due danzatori e da una serie di workshop volti a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

Attesissimi a Mercurio 2022 i Marlene Kuntz che approdano a sul palco dello Spazio Open (ore 21.30) come prima tappa del tour di “KARMA CLIMA”, un’opera ampia e profonda, un progetto artistico e sociale che unisce musica e difesa dell’ambiente, nonché il nuovo album della band uscito il 30 settembre.

“KARMA CLIMA” è la voce dei Marlene Kuntz sui temi della sostenibilità e dell’arte creativa e performante. L’ album è stato scritto e registrato in Piemonte, tra ottobre e dicembre 2021 nel corso di tre residenze artistiche (Viso a Viso Cooperativa di Comunità di Ostana, Birrificio Agricolo Baladin Piozzo e Borgata Paraloup) durante le quali i Marlene Kuntz sono entrati a stretto contatto con le comunità che vivono quei luoghi, realizzando una music factory aperta al pubblico.

I nove brani del disco sono ciascuno un grido, una presa di coscienza di ciò che sta accadendo al pianeta.

Il processo di produzione di “KARMA CLIMA” interamente dedicato alla necessità di aprire un dialogo e un’operatività concreta in merito al cambiamento climatico, è stato inserito nel Rapporto Symbola “Io sono cultura. Troviamo “KARMA CLIMA” nel capitolo “L’innovazione culturale che verrà”, come case history di successo, esempio emblematico del processo che – si legge a p. 52 del Rapporto – “deve portare le istituzioni culturali a mutare, almeno in parte, posizionamento e capacità di dialogo con altri attori della filiera e altri comparti produttivi”.

Attualmente è in radio “VITA SU MARTE”, brano che mette in evidenza il folle atteggiamento egoistico di coloro che pensano di salvarsi da soli dall’emergenza climatica, magari cercando rifugio su Marte, ipotesi ricorrente dei pochi straricchi del pianeta.

Il testo è volutamente ironico e il tono caustico. Il video, diretto da Michele Piazza, mostra l’inutile follia egoistica attraverso immagini dello scenario di Val d’Ayas, in particolare il lago blu. Una danza sulla fine del mondo, tra le rocce, in piena montagna. Un territorio che disperatamente mostra le ferite dell’uomo all’ambiente con la presenza di un fiume che si nutre dell’acqua del ghiacciaio che sta tristemente sciogliendosi.

Nella foto, la band Marlene Kuntz.

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