Documento del SUNIA sulla questione abitativa in Sicilia

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 Il 25 Settembre, oltre alle elezioni politiche, in Sicilia si eleggeranno i componenti dell’Assemblea regionale e il/la Presidente della Regione. Il prossimo Governo e la nuova Assemblea dovranno affrontare temi particolarmente delicati e complessi in una fase in cui ai deficit strutturali endemici mai risolti si sommano le conseguenze della crisi pandemica e della guerra in Ucraina con l’aumento dei costi energetici. In Sicilia, anche per alcuni gravi errori nella programmazione e nella gestione dei fondi del Pnrr e del non ottimale utilizzo dei fondi comunitari, si rischia di non sfruttare al meglio le importanti risorse disponibili con il risultato di ampliare i divari e le disuguaglianze sia in ambito sociale che produttivo ed occupazionale.

Anche nel settore delle politiche abitative, in cui operiamo come SUNIA, si assiste ad un crescente aumento del disagio e dell’emergenza abitativa a cui le Istituzioni non hanno a tutt’oggi posto rimedio con politiche immediatamente efficaci e strutturali.

Di questo stato di cose sono segnali inequivocabili: la ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole e l’incidenza che, sui costi dell’abitare, hanno i rilevanti rincari del costo dell’energia e del gas, a fronte di un’offerta abitativa sostenibile per le famiglie meno abbienti del tutto inefficace e della mancata attuazione di strumenti utili a contrastare gli sfratti. Alcuni dati possono meglio descrivere le gravi difficoltà abitative: sono circa 10.000 i senza tetto, circa 40.000 i nuclei familiari nelle graduatorie in attesa di una casa popolare, 4500 gli sfratti complessivamente indicati nel dossier del Ministero degli interni per il 2021. Questo in un quadro in cui l’occupazione è sempre più precaria e l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità erode i redditi medio-bassi. Nonostante poi le opportunità offerte sia dai fondi del Pnrr che dal bonus del 110% per il patrimonio di edilizia residenziale pubblica gran parte dei 70mila alloggi di edilizia residenziale pubblica versa in condizioni di grave degrado influendo sulla qualità del vivere e dell’abitare di interi quartieri.

Per questo ribadiamo che in un contesto in cui disuguaglianze e povertà aumentano, occorre proteggere socialmente chi è rimasto indietro e chi è meno protetto, come chi ha perso il lavoro, chi aveva già il problema dell’abitare ed oggi sta precipitando verso l’emergenza abitativa, chi non riesce più a pagare i canoni d’affitto e sta per perdere la casa. Ma con altrettanta determinazione affermiamo che una nuova idea di welfare abitativo non può che basarsi su un nuovo modo di disegnare e gestire le città che miri a renderle inclusive e sostenibili dal punto di vista sociale ambientale ed economico, garantendo a tutte e a tutti il diritto all’abitare di qualità e ad usufruire di servizi e opportunità, come più volte indicato nelle programmazioni comunitarie.

Per questo pensiamo sia necessario ancora una volta ribadire quelle che sono per noi le priorità che il nuovo Governo e la nuova Assemblea regionale dovranno tenere in considerazione se vorranno dare alle politiche abitative un nuovo impulso. La vertenza casa che da anni portiamo avanti in Sicilia ci ha consentito nel confronto con l’Amministrazione regionale uscente di ottenere alcuni risultati importanti ma insufficienti a determinare modifiche strutturali ad una politica abitativa carente ed inefficace. Abbiamo ottenuto:

– la costituzione dell’Orca (Osservatorio regionale per le politiche abitative) utile luogo di confronto tra Istituzioni, Anci, Enti gestori e parti sociali che dovrà essere potenziato Ma sono troppe le richieste che aspettano ancora risposte: nulla è stato fatto per affrontare il dramma sociale degli sfratti, resta ancora non attuata, nonostante gli impegni assunti, la riforma strutturale e innovativa del sistema dell’edilizia pubblica e sociale. Anche a livello nazionale abbiamo formulato le nostre proposte sottoponendole all’attenzione dei candidati per sottolineare la necessità che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo diano priorità al tema dell’abitare in chiave sostenibile e solidale.

Considerato che la Riforma del titolo V della Costituzione ha dato alle Regioni ampi poteri sul tema delle politiche abitative a tutte e tutti le candidate e i candidati per le imminenti elezioni regionali vogliamo sottoporre le nostre proposte che abbiamo voluto sintetizzare in 5 punti:

-Occorre che il bilancio della Regione preveda annualmente uno stanziamento certo e continuo per ampliare e riqualificare il patrimonio abitativo pubblico e per sostenere le iniziative delle Prefetture e dei Comuni atte a sostenere le famiglie in difficoltà con il pagamento dei canoni d’affitto o in condizioni di sfratto per morosità incolpevole

-E’ necessario che la Regione Sicilia si doti di una legge sul diritto all’abitare nell’ambito della quale dovrà essere rivisitato il sistema di governance e gestione del patrimonio erp prevedendone l’ampliamento e non la dismissione e unificando sotto un’unica gestione tutto il patrimonio; dovrà essere affermata la regia pubblica dell’edilizia sociale, previsto l’utilizzo del patrimonio pubblico non utilizzato e di quel-lo confiscato alla mafia a fini abitativi, regolamentato l’utilizzo di fondi regionali per il sostegno alle famiglie con reddito medio basso per l’affitto sul mercato privato

-Occorre istituire l’Assessorato alla casa e alle politiche abitative che unifichi le com-petenze e attui una programmazione annuale anche sulla base delle indicazioni fornite dal già costituito Osservatorio regionale (ORCA)

– Occorre regolamentare e incentivare a livello comunale (o sovracomunale) le Agen-zie Sociali per l’Abitare, che fungano da supporto per chi si trova in condizioni di dif-ficoltà abitativa e che abbiano una funzione di coordinamento dei programmi e delle risorse del nuovo welfare abitativo

– E’ urgente che la Regione si assuma la responsabilità di sostenere e sollecitare, di concerto con le Prefetture, l’istituzione delle commissioni provinciali per la gradua-zione degli sfratti e per la mediazione tra inquilini e proprietari anche con l’utilizzazione di parte delle risorse per il contributo all’affitto e/o con fondi aggiunti-vi. Dovrà assicurare insomma somme sufficienti per il passaggio da casa a casa per chi subisce uno sfratto per morosità incolpevole.

A partire da questi 5 punti dichiariamo la nostra disponibilità a confrontarci per avviare un percorso che porti nel nuovo Parlamento regionale le proposte per una diversa politica abi-tativa nella nostra Regione.  con l’obiettivo di poter acquisire ed elaborare dati ed elementi su cui costruire efficaci politiche pubbliche.

– la definizione di nuovi criteri per l’assegnazione del Fondo nazionale sostegno affitto e l’accelerazione dei tempi di erogazione

– l’avvio del confronto sull’utilizzo dei fondi pnrr per la riqualificazione dell’edilizia pubblica.

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