Gli agricoltori siciliani chiedono al Governo regionale interventi concreti e urgenti

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Il Dramma dell’Agricoltura: “In mancanza di risposte, pronti a scendere in piazza”. Il vice presidente Nazionale Cia, Gennaro  Sicolo: “ Noi al Sud irrighiamo con le lacrime”

Il momento è difficile, con una crisi di Governo in atto, la ripresa dei contagi COVID, una pandemia che da due anni tiene in ginocchio il Paese e l’economia, e non ultimo, il conflitto ucraino, si perpetua la disattenzione del Parlamento rispetto agli emendamenti presentati a sostegno degli agricoltori stretti tra rincari, emergenza siccità e difficoltà ataviche del settore. Questo, in sintesi l’intervento del vice presidente nazionale CIA Gennaro Sicolo, a Catania al fianco degli agricoltori della Sicilia Orientale, per chiedere la proclamazione dello Stato di emergenza per la Sicilia colpita da una prolungata siccità, così come è stato deciso per le regioni del Nord Italia.  

“Mentre al Nord si irriga – esordisce – noi al Sud lo facciamo con le lacrime, serve un piano decennale di irrigazione e di interventi seri, basta spot”, “Chiediamo ai Governi Nazionale e Regionale atti di responsabilità ed interventi tangibili, ai cittadini e ai consumatori solidarietà e vicinanza così come a tutte le categorie produttive”. In un appello corale, il vice presidente Sicolo, il presidente regionale Graziano Scardino e il presidente Sicilia Orientale, Francesco Favata, il quale ha illustrato il documento consegnato oggi al Prefetto di Catania. “Le imprese agricole rivendicano rispetto per il loro duro lavoro e per la loro dignità – commenta Giosuè Catania, coordinatore di Giunta, tra i redattori del documento – Nel momento di maggiore bisogno, la politica sembra voltare le spalle”. Al fianco degli  agricoltori, oggi, anche molti  sindaci del comprensorio della Piana di Catania. 

Il presidente regionale Cia, Graziano Scardino ribadisce la richiesta all’assessore di sbloccare 50 milioni di euro già messi  a disposizione per la crisi irrigua, il caro gasolio e per la filiera zootecnica, ma anche ulteriori contributi nazionali per tutte le filiere e un anticipo su tutto il PSR, soprattutto misure a superficie, che possono dare una boccata di ossigeno e consentire agli agricoltori, le semine autunnali.

“La mancata proroga del credito d’imposta per l’acquisto del gasolio agricolo è un fatto gravissimo – commenta Favata–Rispetto al  2021, gli aumenti delle materie prime si sono attestati Energia Elettrica 68,7 %; Gas 67,3 %; Concimi e fertilizzanti 170 %; Gasolio Agricolo 130 %; Mangimi per animali 125 %. Per cercare di salvare le produzioni, nelle ultime settimane le imprese agricole stanno facendo ricorso a diversi interventi di irrigazione di soccorso con un aggravio di costi per i bilanci delle aziende sia per il sollevamento delle acque che per la distribuzione, operazioni effettuate con l’uso di gasolio agricolo o energia elettrica.

“L’agricoltura siciliana e con particolare riferimento il nostro territorio della Sicilia orientale sta attraversando una fase drammatica, alle prese con una crisi senza precedenti che non sta risparmiando alcun comparto, con i costi di produzione che sono andati fuori controllo e con condizioni climatiche avverse che incidono negativamente sui cicli colturali e quindi sulle produzioni realizzate in campo – spiega – il presidente Sicilia Orientale, Francesco  Favata – Le alte temperature di questi giorni che di fatto sono catalogate tra le più elevate degli ultimi 60 anni, stanno creando danni irreversibili alle produzioni e al territorio, preda di incendi devastanti che rendono più povero il paesaggio ed il patrimonio vegetale impoverendo la salute della nostra Isola. Molte imprese agricole soffrono condizioni di stress di liquidità e hanno bisogno di un supporto da parte delle Istituzioni per poter superare il difficile momento ed essere pronte ad affrontare la fase della ripartenza che tutti auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile.

“Oltre a ciò continuano a permanere criticità ormai strutturali ed infrastrutturali che vanno sicuramente affrontati con una inversione di tendenza rispetto al passato e con interventi immediati da parte dei Governi per favorire sviluppo e consolidamento delle imprese agricole e del sistema indotto – aggiunge – Giosuè Catania, responsabile regionale CIA Consorzi di Bonifica –a tutto, si aggiunge la necessità di riformare i Consorzi di Bonifica per garantire la piena funzionalità degli invasi e la efficiente distribuzione delle acque, di riequilibrare i rapporti con la GDO, di realizzare opere di messa in sicurezza del territorio, oltre che la programmazione futura relativamente ai fondi europei e nazionali”. 

La situazione è insostenibile e servono misure di grande impatto. Le proposte:

Estensione del credito di imposta sul gasolio agricolo; Defiscalizzazione previdenziale in materia di lavoro agricolo sia per gli operai che per i datori di lavoro; Riduzione del 50% il costo dei contributi previdenziali ed assistenziali per i CD/IAP e per la manodopera; Forti e determinanti Controlli da parte dello Stato e degli organismi preposti (forze dell’ordine) sulle ormai note speculazioni e sull’aumento ingiustificato dei prezzi; Ridurre l’Iva su tutti gli articoli inerenti al comparto agricolo.

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