Consulta Distretti del Cibo, Assemblea nazionale a Firenze

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Illustrato il documento da inviare alle Regioni. “Il ruolo dei distretti del cibo nella programmazione e progettazione dello sviluppo territoriale paesaggistico, integrato, sostenibile e inclusivo previsti dal PSN – PAC e nel PNRR”. Il sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio dice sì a un tavolo interministeriale con la Consulta

Il sì del sottosegretario all’agricoltura Gian Marco Centinaio all’istituzione di un tavolo di concertazione interministeriale è solo l’ultimo tassello di una straordinaria giornata di lavori per la Consulta dei Distretti del Cibo, riunita stamani nella sede dell’Accademia dei Georgofili, a Firenze.

“Oggi nella patria della Cultura abbiamo sancito un’alleanza tra distretti e i territori, istituzioni, mondo accademico, enti di cultura, a partire dall’associazione che riunisce i 58 siti Italiani Unesco alla costituenda associazione Paesaggi Storici Rurali. Un’alleanza  – ha commentato il presidente della Consulta nazionale dei Distretti del Cibo, Angelo Barone – che ci fa guardare nella stessa direzione, con lo stesso obiettivo di contribuire a diffondere la bellezza dei nostri territori e la bontà dei nostri cibi,  con la consapevolezza che lavorare insieme, fare rete,  è forse più difficile ma necessario. Noi siamo pronti per avviare il tavolo di concertazione che abbiamo richiesto. Già da domani invieremo alle regioni il documento che abbiamo redatto ”.  Ed oggi, è stata accolta l’adesione di numerosi distretti, passati da 16 primi firmatari a quasi 60 in meno di 7 mesi, che allargano anche la base regionale e firmato anche un protocollo d’Intesa con l’Accademia dei Georgofili.

A conclusione dell’Assemblea di  Firenze, dunque, la Consulta dei Distretti del Cibo, non solo incassa il sostegno del sottosegretario Gian Marco Centinaio ad avviare insieme la macchina organizzativa, subito dopo l’estate per individuare strategie condivise “per una complessiva valorizzazione dei territori – ha detto – e portare a casa il maggior numero  di risultati”,  ma anche quello del ministro Stefano Patuanelli, che nonostante assente ha voluto partecipare all’iniziativa, inviando un messaggio, letto nella prestigiosa sala Logge Uffizi Corti, da Federica Argentati, presidente del Distretto  Produttivo  Agrumi di Sicilia, componente del direttivo della Consulta.

“La nostra visione coincide con la vostra idea di futuro, concorrere alla diffusione di una rete atta a superare i limiti dimensionali e strutturali delle imprese locali per valorizzare le produzioni a marchio, i livelli di alta specializzazione imprenditoriale e la distintività insita nell’eccellenza produttiva di casa nostra – ha sottolineato il ministro – La Consulta dei Distretti del cibo costituisce un’importante elemento di raccordo e di governo delle realtà regionali ed un indicatore di salvaguardia della competitività del tessuto agroalimentare di prossimità, a fronte delle nuove e complesse sfide di sostenibilità e sicurezza alimentare che dobbiamo e vogliamo vincere Le ingenti risorse messe in campo dall’ultima legge di bilancio, pari a 120 milioni di euro e lo stanziamento di oltre 100 milioni previsti da Piano complementare al PNRR consentiranno così al modello dei Distretti del cibo di adempiere a quello sforzo di sostenibilità cui l’agricoltura italiana è chiamata nei prossimi anni”.

I lavori sono stati aperti da Alessandro Pacciani, presidente Centro Studi GAIA dell’Accademia dei Georgofili, Simone Orlandini, direttore DAGRI Università di Firenze. La vice Presidente Regione Toscana, Stefania Saccardi ha commentato. “I Distretti del cibo sono intersettoriali, rappresentano uno strumento che può portare vantaggi in termini di sinergie e di possibilità di ottenere finanziamenti, ma anche acquisizione di un maggiore appeal in termini turistici. Non in secondo piano, possono contribuire alla conservazione del paesaggio, favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale e l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. Rappresentano anche un’opportunità per le Comunità del cibo su cui abbiamo scelto di investire, sostenendone l’istituzione e il funzionamento come interpreti dei principi di prossimità, accessibilità, solidarietà e salubrità e custodi di un territorio sempre più soggetto a fenomeni di spopolamento, dissesto idrogeologico, e disordine climatico”. Intervenute anche Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e la vice presidente all’ARS Angela Foti.

A seguire la relazione del presidente Barone  e l’intervento  del vice Presidente Consulta Distretti del Cibo; Fabio Fabbri, che ha illustrato i contenuti  del documento presentato dalla Consulta “Il ruolo dei distretti del cibo nella programmazione e progettazione dello sviluppo territoriale paesaggistico, integrato, sostenibile e inclusivo previsti dal PSN – PAC e nel PNRR”, sul quale hanno argomentato Daniela Toccaceli, direttore Centro studi GAIA che ha illustrato le prime evidenze dello studio sul primo Bando dei Contratti di Distretto; Raffaella Di Napoli, Rete Rurale Nazionale – CREA sul Patto Rurale; Angelo Frascarelli, presidente Ismea, che ha aperto a un sostegno alle imprese per i contratti di filiera; Piermichele La Sala, coordinatore Comitato Scientifico della Consulta, Luca Fabbri, Coordinamento Tecnico Consulta.

L’evento è stato organizzato con il patrocinio la Regione Toscana, la collaborazione della Consulta regionale dei distretti toscani e la Cattedra Unesco “Agricoltural Heritage Landscapes” del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’università di Firenze,  con cui la Consulta ha di recente stretto una collaborazione. “Il centro studi della Consulta nazionale sarà associato alla cattedra UNESCO sui paesaggi del patrimonio agricolo istituita recentemente presso l’università di Firenze – ha detto Mauro Agnoletti, docente Cattedra Unesco “Agricoltural Heritage Landscapes” – Si tratta di uno dei primi progetti che vedrà impegnata la cattedra, rivolta a valorizzare in un’ottica di sostenibilità,  le risorse del paesaggio rurale in un momento in cui crisi ambientali e politiche richiedono di ripristinare e valorizzare le produzioni di qualità su piccola scala,  che caratterizzano l’Italia e molte realtà agricole a livello mondiale”. E sulle potenzialità turistiche dei progetti di sviluppo rurale che legano caratteristiche del paesaggio e produzioni di qualità che li contraddistingue ne hanno discusso anche Carlo Francini, Coordinatore scientifico associazione beni italiani Patrimonio Mondiale, Site manager di Firenze Patrimonio Mondiale, e Federica Romano, Comitato promotore Associazione Paesaggi Storici Rurali.

Nella foto, Angelo Barone

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