Acciaierie Sicilia. Allarme Ugl Metalmeccanici per lo stabilimento catanese

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“Energia a caro prezzo e mercato quasi fermo, Governo nazionale e regionale intervengano a tutela del lavoro”

 “Quanto sta accadendo nell’ambito di Acciaierie di Sicilia, con l’attività lavorativa ormai quasi ferma e il personale in solidarietà, è davvero allarmante per il futuro di un’azienda così importante per l’economia e l’occupazione del nostro territorio. Invochiamo per questo un intervento urgente da parte sia del Governo nazionale che di quello regionale.” A lanciare l’accorato appello, per una celere richiesta di aiuto, è Angelo Mazzeo, segretario provinciale della federazione Ugl Metalmeccanici di Catania, nell’esprimere i timori e le preoccupazioni dei dipendenti. “Nei giorni scorsi ho avuto modo di incontrare alcuni lavoratori che hanno manifestato apprensione per la situazione che non prospetta affatto nulla di buono – spiega Mazzeo. Alla già ben nota problematica legata all’esponenziale aumento dei costi per l’approvvigionamento energetico, si sono sommate criticità in riferimento al mercato che ha provocato un pesante rallentamento dell’intera filiera produttiva e commerciale del nostro paese. Tant’è che i magazzini dello stabilimento catanese della catena siderurgica sono pieni di prodotti finiti, molti dei quali già prenotati, in attesa di essere stoccati. Di conseguenza, con gli spazi saturi, diventa complicato realizzare altro materiale e nelle ultime settimane un gruppo di operatori è stato richiamato in servizio in fabbrica solo quando è stato necessario. Per il resto è stata attivata la solidarietà – evidenzia il segretario provinciale della Ugl Metalmeccanici – che si traduce in un emolumento mensile ridotto ormai a poco più del 50% del normale salario. Una cifra davvero irrisoria per lavoratori che devono far fronte a spese familiari o impegni economici personali già assunti quando la paga lo consentiva. Se sommiamo questo ai due anni di crisi Covid di certo non facili, viene fuori una miscela che potrebbe diventare pericolosa e, facilmente, esplosiva in assenza di prospettive. C’è infatti paura per il domani, perché andando avanti così le cose non è difficile ipotizzare scenari non sereni. Anche la società è in difficoltà, avendo dovuto già affrontare il periodo pandemico ed oggi, suo malgrado, si trova a subire una condizione di mercato globale così negativa anziché godere di una ripresa. Chiediamo, quindi, che da Roma e da Palermo – conclude il sindacalista della Ugl – possano arrivare forti segnali di attenzione nei confronti di questa vertenza, non solo in termini di un aiuto economico concreto per alleviare il disagio dei lavoratori, ma principalmente in incisive iniziative a difesa del mercato e dei produttori del nostro territorio, già molto vessati dal rincaro delle forniture energetiche. Bisogna fare di tutto per evitare che l’inerzia possa ancor di più danneggiare l’attività economica e decretare la morte anche di questo settore che, nella nostra città, impiega centinaia di padri di famiglia tra il diretto e l’indotto.” 

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