A Palermo “Sole Luna doc Film festival” fino al 10 luglio

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È arrivata la diciassettesima edizione del Sole Luna doc Film festival, fino al 10 luglio a Palermo all’interno del complesso monumentale di Palazzo Steri, insieme ad una gustosa novità: l’angolo Bistrot a cura di Moltivolti, ristorante e impresa sociale che fa della cucina Mediterranea internazionale il suo mantra politico. Per l’occasione lo chef Antonio Campo ha messo a punto uno speciale menù dove non mancano divertenti riferimenti cinematografici e piatti freschi e colorati.

Le serate al Sole e Luna scorrono piacevoli tra piatti golosi, drink rinfrescanti, aperitivi al tramonto insieme ad un programma ricchissimo che offre molti spunti di riflessione per raccontare e conoscere il tempo che viviamo. Con oltre cinquanta proiezioni e tanti eventi tra cui scegliere non c’è che l’imbarazzo della scelta: si parte da un focus sullo scioglimento dei ghiacciai a cura del fotografo Fabiano Ventura, per arrivare agli omaggi speciali a Letizia Battaglia, Pier Paolo Pasolini e Vittorio De Seta, interessantissima anche la presentazione del progetto Navire Avenir in collaborazione con l’Institut francais e il Goethe Insitute.

Fino al 10 luglio sarà dunque possibile: godere di cinquanta diverse proiezioni, partecipare a differenti talk dedicati alle tematiche ambientali e sociali, ammirare le bellezze monumentali dello Steri e conversare tra un film e l’altro nella nuova area bistrot ricavata nei giardini del complesso monumentale in compagnia delle colorate proposte gastronomiche di Moltivolti, che puntano a interpreta il costante dialogo tra i Paesi del Mediterraneo.  

Per l’occasione si potranno gustare anche alcuni piatti dedicati al mondo del cinema come il “Gazpacho con crostini”, ispirato a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Completano l’offerta gastronomica: l’insalata di lenticchie, pomodoro, cipollotto e basilico e il carpaccio di anguria, con tuma locale, olive di ballarò e mentuccia. Non poteva certamente mancare il piatto simbolo di Moltivolti: il cous cous incocciato a mano e reso più goloso dalla rinfrescante presenza di mango e avocadi siciliani e primosale artigianale. 

“Con questo piatto, abbiamo voluto porre l’attenzione sulla sostenibilità ambientale e il risparmio idrico – racconta Antonio Campo, Che di Moltivolti – al contrario della pasta, che richiede molta acqua per la cottura, nel cous cous i liquidi utilizzati per la preparazione sono completamente assorbiti dalla semola, evitando così qualsiasi spreco. I frutti esotici che abbiamo scelto sono coltivati in Sicilia da un nostro fornitore locale, quasi a km0, e il formaggio presente è prodotto da un allevatore che munge 500 pecore a mano nel suo piccolo caseificio artigianale  a Valledolmo.”

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