“Càspeta!”: Nino Genovese e Mario Patanè ricordano il Cinema di Angelo Musco

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E’ in libreria “Càspeta!”, un libro che riporta alla memoria un Cinema che – purtroppo – può considerarsi (quasi) perduto: il Cinema di Angelo Musco. Il volume è curato da Nino Genovese e Mario Patanè (*) e raccoglie scritti di Nino Genovese, Mario Patanè, Mauro Genovese, Jean A. Cull, Massimo Cardillo, Ennio Bispuri, Marco Vanelli, Sarah Zappulla Muscarà, Enzo Zappulla, Anton Giulio Mancino, Matteo Collura, Roberto Chiesti, Orio Caldiron, Valentina Rossetto, Sergio Bruno e Angelo Musco.

Presentiamo un brano tratto da volume:

Come ho ritrovato i film a Catania

Di Mario Patanè

La fortunata coincidenza che mio padre fosse il medico di famiglia di uno dei proprietari del Cinema Savoia, dal quale aveva ricevuto una tessera d’ingresso in omaggio, mi permise, fin da ragazzo, di andare quasi tutti i pomeriggi al cinema del mio paese. Ricordo ancora qualche titolo: Fabiola di Blasetti, Il segno della croce di DeMille, Quo vadis di LeRoy, I cavalieri della Tavola Rotonda di Thorpe, tutta la serie dei film di Matarazzo con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson (I figli di nessuno, L’angelo bianco, Catene…) e quelli di “Don Camillo”, con Fer­nandel, Gino Cervi e Saro Urzì, l’attore catanese “scoperto” da Germi. Stranamente, non ve­nivano proiettati i film con Angelo Musco, che invece vedevo al Cine parrocchiale, dove c’era un proiettore 16mm; i film erano soprattutto quelli della Sanpaolo Film, tutti in bianco e nero, e me ne vengono in mente due, in particolare: Fiat voluntas Dei e L’eredità dello zio buonanima.

Avendo avuto in regalo un giocattolo, il proiettore Cine-Max, andavo nella cabina di proie­zione, dove prendevo gli spezzoni delle pellicole e li proiettavo a casa, usando come schermo una parete. In quegli anni, la proiezione del film era preceduta da La settimana Incom o da un documentario: il proiezionista del Savoia me ne regalò due (Fantasia veronese e Il cigno catanese) e il lattoniere realizzò per me due bobine, più grandi di quelle che avevo, che mi permisero di vederli a casa; i due documentari, in seguito, li ho regalati alla Cineteca Nazio­nale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, negli anni in cui era conservatore Enrico Magrelli. In estate, andavo invece all’Arena Roma (al suo posto oggi c’è un anonimo condominio!), dove ho visto molti western con John Wayne, Randolph Scott, Gary Cooper…

Per tornare ad Angelo Musco, nel 1991, in occasione delle proiezioni serali degli Incontri con il Cinema di AciCatena (che si tenevano nell’Area Archeologica di Santa Venera al Pozzo), ebbi modo di conoscere Marcella Minissale, da poco responsabile dell’Archivio Storico del Co­mune di Catania, e – dovendo fare delle ricerche sulla famiglia Riggio dei principi di Cam­pofiorito, che governarono Aci Catena dal 1672 al 1790 – l’andai a trovare.

L’Archivio, adesso ubicato in via Sant’Agata, si trovava allora al primo piano di un anonimo condominio privato in via Caronda, nel centro di Catania. Ultimate le mie ricerche, la mia amica mi invitò a seguirla in una stanza, dove, sopra una scaffalatura metallica, si trovavano diversi scatoloni di cartone: erano i positivi e i negativi (nitrati!) di alcuni film con Musco: L’eredità dello zio buonanima di Palermi, L’aria del continente, Pensaci Giacomino! e Lo smemo­rato di Righelli, Re di danari di Guazzoni e Il feroce Saladino di Bonnard; inoltre, il film antolo­gico C’era una volta Angelo Musco di Chili.

Mancavano, oltre a San Giovanni Decollato di Ruggeri, Cinque a zero di Bonnard, Il paraninfo e Fiat voluntas Dei di Palermi e Gatta ci cova di Righelli.

Pur essendo certo che la Cineteca Nazionale fosse già in possesso dei film di Musco, ma ri­tenendo inconcepibile – considerato che si trattava di pellicole infiammabili – che fossero conservati in quella maniera, consigliai di affidarli alla Cineteca per la conservazione e l’even­tuale restauro.

Ma andiamo a scoprire come mai quelle pellicole si trovassero nell’Archivio Storico Comunale di Catania.

Il giorno 11 marzo 1963 la Televisione Nazionale – come riportava il giorno seguente il quo­tidiano «La Stampa» nell’articolo di u.bz., Un ricordo di Angelo Musco – mise in onda Gatta ci cova, uno dei film mancanti. Nel settembre del 1963, l’Amministrazione Comunale della città, per «assicurarne la conservazione e tramandare ai posteri la fama del grande figlio di Catania», rilevava «l’opportunità di acquistare dalla ditta Romagnoli», unitamente ai diritti di proiezione e noleggio, i negativi e i positivi dei sette film di cui sopra, depositati presso lo stabilimento cinematografico SPES di Roma, per la somma complessiva di quattro milioni di lire. Il 10 no­vembre 1970 i film (tranne quello di Chili) furono concessi alla Rai in “comodato precario” – assicurati per diciotto milioni di lire – per essere mandati in onda «nel quadro della serie di programmi dedicati alla storia ed al significato del cinema comico italiano», con l’impegno della realizzazione del “controtipaggio” degli stessi e la riconsegna entro il 30 aprile dello stesso anno. Dal 14 al 23 dicembre 1971, per ricordare il centenario della nascita di Musco, i film furono proiettati nel Cinema Ariston su iniziativa del Club della Stampa e dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune. Il 2 giugno 1973, il Secondo Canale della Rai mise in onda Re di danari, per la trasmissione, presentata dall’attore Turi Ferro, Come ridevano gli ita­liani: Angelo Musco.

Il 26 febbraio 1982, le sei pellicole furono nuovamente concesse alla Rai, per un programma da trasmettere sulla terza rete. Nel 1984, dal 27 gennaio al 3 marzo, andò in onda, dalla sede Rai della Sicilia per Rai3, la trasmissione Tutto Musco: sei serate con Angelo Musco attore, a cura di Diego Bonsangue, scritta e diretta da Gianni Grimaldi. Furono messi in onda i sei film avuti dal Comune di Catania, nel seguente ordine: 27 e 28 gennaio: Re di danari; 4 feb­braio: L’aria del continente; 11 febbraio: Lo smemorato; 17 e 18 febbraio: Il feroce Saladino; 25 febbraio: L’eredità dello zio buonanima; 3 marzo: Pensaci Giacomino! Alla trasmissione, che di volta in volta affrontava un tema o un aspetto della vita dell’attore (Musco, uomo ed attore; Musco, il potere e gli autori; Musco e il cinema; Musco e Giovanni Grasso) partecipò, con il figlio Vittorio, l’attore Michele Abruzzo, che era da tutti ritenuto l’erede naturale del grande attore catanese, del quale aveva ripreso il repertorio, e che, alla sua morte, aveva formato con Rosina Anselmi la Compagnia Anselmi-Abruzzo.

Negli anni successivi i sei film furono concessi in diverse occasioni. Nel 1991 furono dati in prestito al Comune di Milano per uno spettacolo commemorativo dedicato all’attore sici­liano; nel 1995 il quotidiano catanese «La Sicilia» si fece protagonista di un’operazione me­ritoria, avvalendosi della Sciarlò di Francesco Tornatore, realizzando e mettendo in vendita, in collaborazione con Editalia, nove vhs dei film con Musco, i sei film dell’Archivio del Comune e altri tre (Il paraninfo, Fiat voluntas Dei e Gatta ci cova).

Nel 2014, trovandomi a Roma per la Festa del Cinema, venni a sapere dall’allora conservatore della Cineteca Nazionale, Emiliano Morreale, che l’archivio filmico romano non era in pos­sesso di nessuna copia dei film di Musco! Questa notizia fu determinante per riprendere la mia battaglia e – con la collaborazione di Annamaria Licciardello e Sergio Bruno (Cineteca Nazionale) e Laura Cappugi e Marcello Alajmo (CRICD Palermo) – riavviai i contatti con i re­sponsabili dell’amministrazione catanese per convincerli dell’opportunità di affidare le pel­licole al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, considerato il rischio di possibili deterioramenti.

Nel 2016 i film di Musco arrivarono a Roma. A partire dall’anno successivo, la nuova conser­vatrice Daniela Currò si interessò al fondo Musco da poco istituito e cercò un modo per assi­curare che questi film venissero preservati e restaurati quanto prima e nel migliore dei modi.

L’occasione si presentò con gli stanziamenti previsti dal MiBACT (oggi Ministero della Cultura) nell’ambito del Piano Straordinario per la Digitalizzazione del Patrimonio Audiovisivo: Currò ideò e sviluppò un progetto ad hoc, focalizzato su alcuni grandi artisti, tra cui Angelo Musco ed Eduardo De Filippo, e – con il benestare del presidente del Centro Sperimentale di Cine­matografia Felice Laudadio – nel 2019 lo presentò al Ministero.

La successiva approvazione del progetto, alla fine di quell’anno, ha finalmente garantito i fondi per mettere in atto, a partire dal 2020, tutte le attività necessarie per preservare, re­staurare e digitalizzare i film di Musco.

Dopo tanti anni, il mio sogno si era realizzato!

Si ringraziano, per la collaborazione e la documentazione fornita, il dott. Paolo Di Caro, direttore della Direzione cultura del Comune di Catania; la dott.ssa Sabina Murabito, P.O. Sistema biblio­tecario Film Commission, il dott. Andrea Trovato, funzionario presso l’Archivio Storico Comunale di Catania.

 “Càspeta!”

A cura di Nino Genovese e Mario Patanè

iacobellieditore

* NINO GENOVESE

Critico e storico del Cinema, giornalista, saggista, è statop docente di Storia e critica del Cinema presso l’Università della Terza Età-Unitre se di Messina. E’ socio onorario del Museo del Cinema di Torino e dell’AIRSC, è presidente del CineForum Don Orione di Messina e aderisce, come segretario regionale per la Siciliia alla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema.

* MARIO PATANE’

Ideatore e direttore artistico dal 1985 al 1995 degli Incontri con il Cinerma di Aci Catena, ha collaborato al Festival International de Cine de Accion y Aventura e alla Mostra Viva del Mediterrani di Valencia. Ha ideato e diretto dal 2005 al 2011 la manifestazione CineNostrum, nell’ambito della quale ha curato i volumi dedicati a Ennio Morricone, Carlo Versone, Nicvola Piovani, Ettore Scola, Christian De Sica

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