”Il governo italiano ha deciso di espellere 30 diplomatici russi in servizio presso l’ambasciata in quanto persone non grate”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio spiegando che ”questa misura, assunta insieme ad altri partner europei e atlantici si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale e nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione russa”.
”L’Italia è disponibile a fare da garante della sicurezza e della pace in Ucraina e faremo tutto quello che serve per portare avanti questo lavoro” e questo ”non espone a nessun rischio”, ha detto il titolare della Farnesina, spiegando che “essere tra i Paesi garanti significa far parte di un percorso diplomatico che porta a un obiettivo di un accordo di pace che guardi a tutti gli aspetti contesi in questo momento, partendo dalla volontà del popolo e delle istituzioni ucraini”.
‘‘Non saranno delle minacce a fermare la nostra azione per la pace”, ha affermato Di Maio, aggiungendo che ”la nostra missione per la pace continua e il nostro obiettivo è quello di raggiungere un accordo di pace che fermi questa guerra in Ucraina. Una guerra voluta da Putin, scatenata da Putin e che noi dobbiamo fermare con tutte le nostre forze partendo dai cessate il fuoco localizzati e arrivando a un accordo”.
RUSSIA – La Russia darà “una risposta adeguata all’espulsione di diplomatici dall’Italia, ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dall’agenzia di stampa Tass.
Una “decisione miope” che non rimarrà senza risposta, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Limitare le possibilità di comunicazione diplomatica” in una situazione “senza precedenti” è una “decisione miope”, ha spiegato Peskov, citato dall’agenzia Inferfax. Secondo il portavoce, le espulsioni “in primo luogo, complicheranno ulteriormente le nostre comunicazioni, necessarie per la ricerca di un accordo, e in secondo luogo, porteranno inevitabilmente a misure reciproche”.
Nella foto, il ministro Di Maio