Il Distretto Agrumi di Sicilia alla fiera internazionale Fruit Logistica di Berlino

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Anche il Distretto produttivo Agrumi di Sicilia parteciperà dal 5 al 7 aprile prossimi alla fiera internazionale Fruit Logistica in programma a Berlino, all’interno della Hall 4.2 Stand D12 della regione Siciliana, riunendo tutti i Consorzi di Tutela delle produzioni agrumicole siciliane DOP ed IGP.

Con oltre tremila e 300 espositori, provenienti da oltre 80 Paesi, e una media di 72 mila visitatori ogni anno, Fruit Logistica è una delle vetrine più importanti del settore dei prodotti freschi ortofrutticoli, capace di offrire una panoramica completa su tutte le ultime innovazioni, sui prodotti e servizi ad ogni livello della catena globale della fornitura e creare eccellenti opportunità di contatto ad ogni livello dell’industria. 

“La nostra presenza all’evento in programma a Berlino è particolarmente importante – dichiara la presidente Distretto produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati – nasciamo come strumento di programmazione territoriale che si prefigge diversi obiettivi, fra tutti, quello di realizzare una rete tra produttori, consorzi di tutela, enti territoriali, affinché le produzioni siciliane di eccellenza possano avere la giusta riconoscibilità in Italia e all’Estero da parte del consumatore finale attraverso un percorso di crescita della filiera”.

Il Distretto produttivo Agrumi di Sicilia rappresenta centinaia di produttori, consorzi, imprese anche di trasformazione, commercializzazione e logistica. Fra i numerosi progetti di promozione e comunicazione ne ha avviato uno, dedicato alle produzioni IGP e DOP, finanziato dall’Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, che si prefigge la valorizzazione delle produzioni e la crescita della capacità aggregativa degli stessi consorzi a tutela delle produzioni IG. Produzioni che, più di ogni altre, rappresentano il territorio di produzione, il grado di specializzazione delle imprese della filiera, che fanno rete attraverso il Distretto produttivo Agrumi di Sicilia.  

“Nell’ambito della campagna di comunicazione abbiamo realizzato un video che proietteremo anche a Berlino, in cui abbiamo raccontato una “Sicilia magica” come un luogo fantastico e immaginifico in cui ogni elemento della terra racchiude una forza creatrice che genera altra bellezza”, anticipa la presidente Argentati. Protagonisti, le arance e i limoni di Sicilia certificati di qualità: le 4 IGP, il “limone Interdonato” tanto succoso da riempirci il mare, il “limone dell’Etna”, le cui fragranze risvegliano la natura, il “limone di Siracusa”, così intriso di storia e tradizione, l’”arancia Rossa di Sicilia”, piena di energia e incandescente come la lava; e una Dop, l’”arancia di Ribera” dolce e amabile come un’alba sul mare 

La campagna di comunicazione social ha portato già nella prima fase ad un ottimo risultato. In meno di un mese e mezzo, infatti sono stati raggiunti più di mezzo milione di consumatori italiani (il video è stato visualizzato nel feed degli utenti di Facebook e Instagram  552.236 volte e 277.759, circa il 50% delle visualizzazioni hanno generato una qualsiasi interazione, mettendo una reazione alla visione del video. “È un primo step dell’intero investimento, con costi davvero contenuti– sottolinea Federica Argentati – che sta continuando anche attraverso la diffusione di video-interviste realizzate a tutti i presidenti dei Consorzi di Tutela che approfondiscono il valore delle loro rispettive produzioni”. La campagna sarà ripresa con altri step, in concomitanza con i periodi di maggiore produzione agrumicole nei diversi territori dell’isola.

“È importante che i produttori capiscano l’importanza di certificare le proprie produzioni perché maggiore è il valore del prodotto certificato, maggiore sarà l’impatto sulla tutela e sulla comunicazione – evidenzia la presidente Argentati – per quanto sia vero, infatti, che la Sicilia è la regione più agrumetata d’Italia è altrettanto vero che non siamo gli unici produttori di agrumi. Oggi il settore deve competere con nuovi mercati dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo che hanno alzato il livello di specializzazione. Abbiamo la necessità di puntare sulla qualità della materia prima e sulla filiera. Un aspetto quello della professionalità e del Know How delle produzioni che ha bisogno di essere trasmesso meglio ai mercati e ai consumatori”. 

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