Ucraina: armi da Usa e altri alleati in aeroporto segreto sul confine

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Nei giorni scorsi la visita del capo Stati Maggiori Riuniti Mark Milley

Il “fronte” dell’aiuto militare degli Stati Uniti e degli altri alleati Nato alle forze di Kiev è diventato un aeroporto in località segreta sul confine con l’Ucraina dove la scorsa settimana si è recato in visita il capo degli Stati Maggiori Riuniti, il generale Mark Milley. Lo riporta oggi la Cnn citando una fonte del Pentagono che racconta che il generale ha incontrato i militari ed il personale che stanno gestendo il flusso degli aiuti e degli aerei, con l’arrivo di anche 17 velivoli al giorno.

I militari americani mantengono il massimo riserbo sulla posizione di questo aeroporto per proteggere l’arrivo delle armi, che finora hanno compreso 17mila missili anti carro e 2mila missili anti-aerei di tipo stinger, rivelano ancora le fonti alla Cnn.

Il comando europeo (Eucom) è il responsabile di questa massiccia operazione, usando la rete di alleati e partner per coordinare “in tempo reale” l’invio del materiale che, dopo l’arrivo in aereo sul confine, viene mandato in Ucraina con convogli, finora mai presi di mira dai russi, anche se si teme che la situazione possa cambiare.

Da quando è iniziata l’invasione russa, 14 Paesi hanno inviato armi all’Ucraina, mentre dei 350 milioni di dollari di aiuti militari autorizzati dalla Casa Bianca una settimana fa si ritiene che siano arrivati a destinazione già armi per un valore di 240 milioni di dollari. Armi che le forze armate ucraine stanno usando per rallentare e bloccare l’avanzata russa in diverse parti del Paese.

Gli ucraini sono stati addestrati ad usare le armi inviate in addestramenti avvenuti “appena in tempo” lo scorso dicembre e all’inizio di gennaio, rivelano ancora le fonti sottolineando “l’uso professionale” che i militari ucraini stanno dimostrando.

“Siamo incredibilmente colpiti dall’efficacia con cui le forze armate ucraine stanno usando l’equipaggiamento che stiamo fornendo”, precisano le fonti del Pentagono, riferendosi in modo particolare allo stallo in cui si trova da giorni la colonna dei decine di chilometri di lunghezza di mezzi russi diretti a Kiev. “Sappiamo che hanno condotto attacchi contro il convoglio, e questi attacchi hanno avuto effetti nel fermare e rallentare l’avanzata”, concludono le fonti. (AdnKronos)

Foto repertorio

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