Vincenza Luccese e il fascino “Mare e Donna”

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Di Giuseppe Firrincieli

In Sicilia, l’arte visiva non finisce di stupirci. Oggi ci spingiamo fino alla parte settentrionale  dell’Isola ed oltrepassiamo il Parco museo Jalari, nel messinese, per raggiungere  una località “mare monti”, caratteristica per i suoi riferimenti leggendari e storici ed anche conosciuta per aver dato i natali a Francesca Chillemi, miss Italia ed, oggi, attrice molto nota.

Parliamo, chiaramente, di Barcellona Pozzo di Gotto, che dalle falde da “Codda” si estende sino al mare; negli anni dei “Vicerè” in Sicilia,  fu meta ambita degli Aragonesi di Spagna. In questo fantasioso centro, vive ed opera  una bravvisima  artista che coniuga, con alto senso di creatività: armonia  ed incanto nella pittura, il suo nome è  Vincenza Luccese. 

Il “Sereno”, il dipinto in esame, ci riporta al tema dei grandi maestri del “Sentimentalismo ed Eleganza” di stile realista, come quella di Giuseppe Amisani che nell’ottocento dava sfoggio ad una grande abilità tecnica e ad un virtuosismo superbo, tanto che i suoi ritratti erano contesi dall’alta nobiltà e dalle celebrità del suo tempo, proprio per l’estrema eleganza dei tratti e per i colori freschi dei suoi dipinti,, per arrivare  al neo espressionismo di Joaquín Sorolla artista valenziano del secolo scorso, rinomato per la “Passeggiata in riva al mare.

Con il suo “Sereno” , Enza Luccese ci presenta: “Appena entrata nelle quiete acque del litorale barcellonese, dentro il blu abbagliante della sua veste, una  sinuosa  bellezza appare, un po’ inquieta, ma  con tanta voglia di bagnare il proprio corpo in quelle luminose linfe. Non è una chemise de nuit, e nemmeno un bikini, ciò che la copre, per questo avverte il bisogno di alzare il suo mini abito con una mano, per non bagnarlo, mentre, con l’altra, trattiene la cima per assicurarsi che non scivoli giù, non vuole scoprirsi!  

La visione dello scorcio di mare esprime il sereno e “lei”, col capo inclinato, si mostra dedita a godersi i riflessi delle spume del mare. Di fronte allo spettacolo della natura, la donna si prodiga ad infondere una forte attrazione per l’affascinante e sublime Vedutismo che le sta dietro. Ecco che la Luccese  sfodera, con i suoi  luminosi e decisi tratti cromatici, la vena dell’Impressionismo, sempre francese, stile guida di Pierre-Auguste Renoir, uno dei padri dell’ immaginifico filone pittorico. Si, ma l’ artista non  si ferma al blu intenso e al rosso dell’ orizzonte, ma va al bianco delle spumose acque, frammisto di filature rosee col grigio luminoso, dove il bianco e il rosso si auto esaltano.

La postura della giovane pulzella, invita e coinvolge ad ammirare anche ciò che sta dietro, si il “Carpe diem”,  quell’attimo fuggente  di rara bellezza che la veduta offre, si perché il giorno continua ed ahimè, tutto cambia, di ora in ora, dal giorno alla notte!

Il trasmettere con pulsanti effetti cromatici, il grande amore di donna per gli anfratti marini, giunge in maniera travolgente, nel dipinto, tanto che ammalia prepotentemente  lo sguardo di chi osserva.

L’ arte per catturare la luce al momento giusto e trasferirla, con il pennello sulla tela, non è una cosa  “en passant”, ma appartiene ai grandi e proprio Claud Monet ne ha fatto uno stile eccelso ed in particolare lo ha adottato nel dipingere anche di spalla personaggi, immersi nel fascino di  paesaggi pregni di luccicanti cromatismi iridei”.

Un altro grande talento che esprime il dipinto di Enza Luccese  “Sereno” è il tratto sublime che va ad affiancarsi alla accattivante raffinatezza espressa nell’arte di William Turner, specie in tono superbo, in alcuni suoi dipinti che emanano un altissimo valore emotivo.

E proprio la Luccese espone, in questo dipinto, l’intesa fra la bellezza della donna e quella della natura, assumendo, il dipinto, la qualità più saliente nell’opera.

Ma chi è Vincenza Luccese?

Vincenza Luccese è un’artista siciliana,  nata e residente a Barcellona  Pozzo di Gotto, classe ’59 e ci racconta: “ autodidatta , dipingo da sempre seguendo un mio istinto, quello dell’amore della pittura. Sin da piccola, infatti, il mio gioco preferito era disegnare. E così la passione per la pittura mi accompagna da sempre, prediligo l’olio come tecnica  ma faccio uso pure di acrilici, gessetti, matite, acquerello, su tela , legno, stoffa o qualsiasi supporto adatto;  amo il mare che circonda la mia terra natia,  lo dipingo in tutti i modi, trasmetto, attraverso i pennelli e i colori, l’amore per la mia terra. Ho partecipato a diversi concorsi ed espongo le mie opere anche in un locale nella mia zona, un locale turistico ed, in qualsiasi occasione, cerco di far conoscere la mia arte, con modestia ed umiltà, conoscendo i miei limiti. Diversi maestri d’arte mi hanno recensito facendomi dono dei loro commenti e pareri, sono in una collana di artisti in un volume stampato a Roma dalla casa editrice PAGINE.  L’arte espressa in pittura e poesia sono la mia più grande passione che coltivo esercitandomi e cercando di migliorare la mia tecnica pittorica e, per la poesia, la mia espressione nelle parole”.

L’ esaltante armonia dei richiamai cromatici nei dipinti della Luccese, richiama alla mente un canto di ode:

“Donna al mare”

Di Giuseppe dei Firrincieli

Luci imprigionate a pelo d’acqua,

tremolanti raggi diamantini,

osservo in lontananza.

Con ansia ritrovo quel luogo,

che emana, sì, tanto desio

per godere al più presto quel mare,

… tanto amato.

Affondano veloci le impronte

nell’umido e morbido tappeto di sabbia,

appena tessuto da un’onda indiscreta e

sovrastante, ché, all’istante 

porta via ombre e ricordi.

La voglia di mare,

di cui questo luogo ne è talamo avvolgente,

fa allungare il passo.

Raggiungo la piccola baia,

appena celata dal verde di cespugli spinosi,

ospitati in sacche rocciose,

erose dal tempo e da flutti rabbiosi,

tesoro nascosto, scoperto per caso

… e mai dimenticato!

La tua bellezza mi scuote e annienta

la corrosa e scricchiolante dimensione del tempo.

Sì “colgo l’attimo” è ciò che voglio,

… per immergimi in seno a Cariddi!

Nell’immagine, Dipinto di Enza Luccese   “Sereno” Olio su tela 100×70

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