I “Guardiani solari” della Valle dell’Alcantara

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di Giuseppe Smedile

Sul versante nord della valle alle pendici della collina che sovrasta l’irruento corso del fiume Alcantara in perenne lotta contro le dure rocce basaltiche, tutto sembra sfidare il campo Gravitazionale.

Una recente e mirata escursione lungo la faglia che costituisce il muro geologico alla base del paese di Motta Camastra (ME) ha permesso di individuare gigantesco monolite inesplorato, posizionato In precario equilibrio a ridosso di una parete rocciosa caratterizzata da una estrema pendenza, lo stesso è inspiegabilmente stabilizzato in verticale con il suo asse.

Nella parte superiore è arricchito dalla presenza di un cerchio ben proporzionato sembra indicare l’intervento della mano dell’uomo.

Apparentemente nessuna plausibile spiegazione giustifica l’eventuale formazione geologica, imputabile all’ erosione, o fenomeni similari, altresì è intricante scoprire che il suo orientamento ha come riferimento i due punti cardinali che contrassegnano la luce del giorno
1° Est nella direzione del mar Ionio per monitorare il sorgere del sole, e/o il cambio delle stagioni.
2° Ovest per indicare il tramonto.

Particolare luminosità “Rutilante“ assume la roccia con i bagliori fortemente rossicci del Crepuscolo complice la massiccia presenza di ossido di ferro nel monolite.

Un magico momento, un piccolo lasso di tempo subordinati alla scomparsa del nostro astro nella volta celeste, ma caratterizzato da una elevata luminosità, fenomeno dovuto alla riflessione della luce da parte dell’atmosfera. Quasi un preludio al divenire della buia notte come per indicare il sopravventò sulle genti del regno dei Morti.

Uno straordinario sito rupestre ricco di testimonianze di un passato molto antico, ancora inesplorato, tutto da decifrare con una sola certezza che il territorio è stato abitato in tempi molto lontani dalla odierna civiltà con la presenza di popoli stanziali, intenti a modificare il territorio per lo sviluppo della loro civiltà.

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