A Partinico arrestato imprenditore per bancarotta fraudolenta

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Bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale. Sono queste le accuse che hanno portato agli arresti domiciliari Leonardo Costantino, 52 anni, imprenditore di Partinico nel settore vinicolo dagli anni ’90. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo, su delega della procura. Costantino è amministratore di fatto di tre società: le Cantine San Marco (società fallita il 18 giugno 2018), la Cooperativa agricola sociale Cantina Valguarnera (fallita il 17 giugno 2008) e l’azienda agricola Costantino e figli, tutte e tre con sede a Partinico.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo tutela mercato capitali, Costantino avrebbe distratto dalla società fallita, le Cantine San Marco, delineato circa 600 mila euro facendo accumulare un’esposizione debitoria per oltre 25 milioni di euro. L’imprenditore inoltre avrebbe omesso di presentare i bilanci e la documentazione fiscale “al fine di ostacolare – sottolineano dalla Guardi di Finanza – la ricostruzione delle operazioni poste in essere in danno dell’asse creditizio”.

 “Quello che è emerso è un modus operandi particolarmente allarmante, una sorta di naufragio pilotato di società al verificarsi di situazioni di crisi finanziaria, preceduto dalla sistematica distrazione delle liquidità e dei valori a favore di altre imprese riconducibili agli indagati”. A dirlo è il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Palermo, dopo l’arresto per bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale di un imprenditore di Partinico, Leonardo Costantino, attivo sin dagli anni ‘90 nel settore vitivinicolo. (AdnKronos)

“Le condotte di bancarotta – aggiunge – determinano il mancato pagamento dei creditori, fornitori e fisco e costituiscono comportamenti criminali di concorrenza sleale che inquinano il tessuto economico sano e alterano le logiche di mercato, a discapito degli imprenditori che operano nella legalità rispettando le regole”.

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