Approvato il progetto Living Lab delle Aci (ALI)

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Un piano di interventi per l’innovazione, l’artigianato e la valorizzazione dei beni culturali 

Il CDA del GAL Terre di Aci ha approvato il progetto Living Lab delle Aci (ALI), ora al vaglio del Dipartimento per la ricerca e l’innovazione dell’Assessorato delle attività produttive per l’approvazione. Si tratta di un complesso piano di sviluppo del territorio dei comuni interessati, particolarmente innovativo sul piano delle opportunità potenziali per la cittadinanza, l’artigianato e la valorizzazione dei beni culturali. Uno snodo cruciale per un percorso avviato la scorsa primavera sotto il coordinamento del GAL, responsabile della gestione della direzione. 

Il progetto conta su una prestigiosa partnership che prevede il coinvolgimento dei soggetti della “quadrupla elica” (Pubblica amministrazione, Organismi di ricerca, enti e associazioni no profit, distretti, incubatori, PST, Istituti scolastici PA, imprese, società civile, sistema della ricerca), in qualità di sottoscrittori dell’accordo di partenariato del Living Lab / Fab Lab “Protocollo di Intesa fra soggetti della quadrupla elica”. Si pone quattro obiettivi: accrescere la partecipazione attiva della popolazione per la rinascita culturale delle Aci; Stimolare l’innovazione di prodotto e di processo nel sistema delle PMI delle Aci; Innovare i servizi complementari al turismo nell’ambito dei beni culturali; generare network attraverso la condivisione di spazi aperti all’innovazione. 

Il Comune di Acireale, partner della Quadrupla elica e socio del GAL, ha concesso allo scopo in uso i locali siti all’interno della scuola San Giovanni Nepomuceno, attualmente inutilizzati, nel centro storico, che, con alcuni interventi di approntamento, conteranno su sette aule medio-grandi, servizi, segreteria e reception: il luogo accoglierà i laboratori per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi da testare grazie alle innovative stampanti 3D che saranno messe a disposizione gratuita di imprenditori ed artigiani. Non sarà tuttavia solo la nuova sede del Living Lab ad incentivare la nascita di start up, nuove competenze e possibilità di sviluppo economico del territorio. 

Il progetto prevede laboratori di innovazione sociale rivolti agli insegnanti delle scuole delle Aci ed organizzati per scuole primarie e secondarie, istituti tecnici e professionali, in presenza con possibilità da remoto, al fine di apportare innovazione sociale nelle classi e formare cittadini attivi e rispettosi del proprio patrimonio. Prevede inoltre laboratori di Archeologia nell’area archeologica delle Terme di Santa Venera al Pozzo che, oltre a una riqualificazione e alla visita dell’area, consenta la spiegazione dei reperti archeologici dell’antiquarium e la realizzazione di piccoli manufatti in terracotta, aperta ai turisti in visita all’area Archeologica.

Il progetto prevede altresì la costituzione di un laboratorio chiamato “Arti di Strada” tramite il quale, previa concertazione con la cittadinanza e permessi dei proprietari, verrà individuata una “viuzza” con facciate attualmente degradate da valorizzare con dei murales a tema come ad esempio l’Opera dei Pupi, tracce del barocco, carretti siciliani o squarci panoramici. Coinvolgendo le scuole e le associazioni culturali del territorio anche rispetto alla scelta del tema artistico, verrà indetto un concorso internazionale per attrarre Street Artist che unitamente agli esordienti locali potranno realizzare l’opera generando un esperimento sociale e culturale di rigenerazione urbana. N.1 Laboratorio di pittura del carretto siciliano.

Previsto inoltre un Laboratorio di Arte e Pittura nel Museo del Carretto Aci Sant’Antonio, aperti ai turisti in visita e destinato a cinque giovani di età superiore ai 14 anni, che consenta loro di apprendere l’antica arte della decorazione dei carri ed i possibili nuovi impieghi digitali. A questo si aggiunge un Laboratorio di conoscenza e valorizzazione del patrimonio immateriale delle Aci rivolto alle scuole e ai turisti con l’obiettivo di far conoscere l’Opera dei Pupi (patrimonio Unesco), la tradizione del teatro, la costruzione, la cartellonistica e l’apparato scenico, stimolando la realizzazione di app, storytelling, gaming con ricostruzione storiografica e 3D delle ambientazioni scenografiche.

Il progetto prevede poi la realizzazione, nella sede citata, di un centro per la realtà virtuale aumentata e per la visualizzazione 3D attraverso l’implementazione di un laboratorio digitale in stretta connessione con il LIQUID LAB, infrastruttura digitale del partner UNICT@3DLab-Sicilia: un ambiente sia fisico sia virtuale concepito per integrare, mostrare e sfruttare servizi e soluzioni proprie della information technology all’avanguardia per l’innovazione e per lo sviluppo di applicazioni della realtà aumentata, virtuale e mista in diversi campi di utilizzazione, ove idee, progetti, prodotti e servizi che usano le tecnologie di realtà aumentata, virtuale e mista saranno dimostrati e testati nel mercato reale, fornendo a visitatori e utenti conoscenze, risorse e strumenti digitali per lo sviluppo di applicazioni, come la ricostruzione virtuale delle Terme di Santa Venera al Pozzo.

Infine il progetto prevede uno specifico Hub mirato al Welfare di Prossimità dedicato alle fasce fragili: un luogo per accompagnare e sostenere le persone più fragili del territorio ma al contempo, generare impatto sociale e valorizzare il protagonismo giovanile e il talento, per costruire processi in cui il benessere delle comunità sia messo al centro. L’Hub sarà connesso al progetto hackathon della Fondazione Ebbene che prevede 20 regioni e 20 appuntamenti in cui centinaia di giovani idee imprenditoriali e di animazione territoriale si sfidino su alcuni dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

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