Tricarico: “Necessario focus sulla Nato per nuove sfide sicurezza”

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“Neppure le torri gemelle sono riuscite a far mettere radici all’idea che una delle principali minacce all’Alleanza sia il terrorismo ed il radicalismo religioso sotto forme contigue. Eppure quel’11 settembre ha fatto scattare la solidarietà atlantica statuita nell’art 5 del patto, ad evidenziare senza mezze misure il nemico comune dell’Occidente. Pratica di Mare poi con il summit Nato Russia del maggio 2002 ha sottolineato semmai vene fosse stato bisogno la necessità di unire gli sforzi contro un nemico ben identificato coinvolgendo nell’iniziativa anche la Russia di Putin, ma nonostante ciò in tutti questi anni non si sono tratte le conseguenze soprattutto nel ridisegnare la missione della Nato, esigenza ormai a detta di tutto indifferibile. E incomprensibile come un’incoerenza così palese non trovi il giusto ruolo nelle riflessioni del 20mo dell’11 settembre”. Lo sottolinea all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, già Consigliere Militare a Palazzo Chigi e attuale Presidente della Fondazione Icsa.

“I Paesi membri del fianco sud dell’alleanza come il nostro lo stanno ripetendo da troppi anni. Oggi inoltre -aggiunge- si sono aggiunti motivi non da poco che sollecitano una nuova rotta a novanta gradi verso sud e sud est, Africa e Medio Oriente, tanto per intenderci. Gli Stati Uniti hanno confermato la loro propensione al disimpegno da scenari che non mettano a rischio i propri interessi o interferiscano con la loro strategia globale, leggasi Cina. Hanno anche confermato la forte vocazione all’unilateralismo a dispetto di un’alleanza che dice altro. Le trattative rimaste in larga parte opache con i talebani ai danni del governo afgano e della sicurezza degli alleati ne sono l’esempio più recente”.

“Tutti questi motivi -osserva Tricarico- debbono stimolare in maniera robusta un focus sulla Nato, l’unico sodalizio oggi in grado di dirimere con la persuasione, la deterrenza e se necessario con la forza situazioni di pericolo per la comunità internazionale. E questa non può che essere una delle lezioni apprese ma non messe in pratica dall’attentato dell’11 settembre di 20 anni fa”.

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