Al teatro Antico di Segesta “Agamennone e Coefore”

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La seconda settimana di agosto del Festival Dionisiache si apre, lunedì 9 alle ore 19.15, con lo spettacolo teatrale Agamennone e Coefore – da Eschilo e Pier Paolo Pasolini, per la regia di Cinzia Maccagnano che è anche in scena (nei panni di (Clitennestra/coro) con Marta Cirello (Pilade/coro), Raffaele Gangale (Agamennone/Egisto/coro), Dario Garofalo (Oreste/coro), Luna Marongiu (Elettra/coro) e Cristina Putignano (Cassandra/coro).

L’Orestea è prima di tutto un epocale disegno drammaturgico in grado di raccontare la fine dell’ineluttabile. Agamennone uccide Ifigenia. Clitennestra uccide Agamennone. Oreste uccide Clitennestra. Ma nessuno uccide Oreste. 

Ciò non significa che Oreste non paghi pegno, tutt’altro. La Ragione (Atena) gli offre certamente una chiave di salvezza, sostituendo il tribunale degli uomini alla teodicea; ma questo gli toglie il fiato. 

La stessa cosa che accade a un bambino quando nasce. L’eccesso d’aria rischia di soffocarlo. Perciò piange. E piange Oreste, su cui pesa un passato che non c’è più, arcaico ma sicuro; e dentro cui scalpita una Realtà incerta, a cui è impreparato, la cui rappresentazione è migliore dell’originale; una Realtà su cui la Ragione ha perso il controllo. 

Qual è dunque il pegno da pagare per Oreste? Non essere. Né com’era, né come avrebbe dovuto. Essere in bilico. In una rabbiosa e straziante infelicità.

La pàrodo dell’Agamennone, il lungo coro degli anziani di Argo, disegnano i confini dello spettacolo: gli attori indossano una maschera tragica, arcaica, mostrano un’espressione che sembra scolpita nel dolore per sempre; e quando se ne liberano, ne scoprono un’altra, più moderna, che rivela i caratteri particolari dei personaggi: Clitennestra, Agamennone, Cassandra ed Egisto. 

Tutto il racconto dell’Agamennone dunque si svolge come una grande rappresentazione, un rituale che riporta alla memoria i fatti da cui poi muoverà l’azione di Oreste. 

Nelle Coefore il registro cambia, si fa più contemporaneo, finisce la rappresentazione, spariscono le maschere, e i giovani, Oreste, Elettra e Pilade, si mostrano così come sono, deformati solo dal furore. 

Anche il ritmo dello spettacolo cambia, non è più cadenzato, scandito dal procedere della trama, ma precipita, seguendo l’urgenza di agire per liberarsi da un ordine Antico che non trova più riscontro nella Realtà. 

I giovani detronizzano, sovvertono, uccidono. Orfani di un senso della storia, mossi dalla “irragionevole rabbia”, si ritrovano smarriti in un mondo di cui non riconoscono più il senso del Passato e sperimentano l’incapacità della Ragione di farsi ancora guida sicura. 

Lo spettacolo è una produzione La bottega del Pane e si avvale delle maschere di scena di Luna Marongiu, dei costumi di Monica Mancini e delle musiche di Marco Schiavoni.

A chiudere gli appuntamenti del 9 agosto sarà la musica live dei Worker Randisi Lounge Trio, presso la collina dell’Antiquarium (dalle ore 22.00) con Kate Worker (voce), Riccardo Randisi (tastiere) e Fabrizio Giambanco (percussioni).

Per info e prenotazioni è possibile consultare il sito ufficiale del Festival www.dionisiache.it oppure chiamare al numero 3889590892 (attivo dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20).

Il Festival Dionisiache è organizzato dal Parco Archeologico di Segesta, diretto da Rossella Giglio, con la direzione artistica di Nicasio Anzelmo. 

Nella foto, Cinzia Maccagnano

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