Lo Stato maltese responsabile dell’uccisione di Daphne Caruana Galizia

Condividi questo articolo?

Lo Stato maltese è responsabile dell’uccisione di Daphne Caruana Galizia. E’ quanto ha stabilito l’inchiesta pubblica sull’omicidio della giornalista, affermando che lo Stato non ha riconosciuto i rischi che correva la Caruana Galizia per la sua attività investigativa sulla corruzione all’interno del governo e non ha preso le decisioni necessarie per evitarli.

Caruana Galizia, 53 anni, venne uccisa con un’autobomba nei pressi della sua abitazione nell’ottobre del 2017. L’indagine sulla sua morte ha portato, tra l’altro, alle dimissioni nel 2019 dell’allora premier Joseph Muscat, dove che emerse il coinvolgimento di personaggi a lui vicini nell’uccisione della giornalista.

Nel corso degli ultimi due anni, l’indagine pubblica chiesta dalla famiglia della giornalista ha portato alla testimonianza di decine di persone, compresi investigatori, politici e giornalisti.

Nelle sue conclusioni, contenute in un rapporto di 437 pagine, si afferma che lo stato aveva “creato un’atmosfera di impunità, generata dai vertici più alti” e che esisteva una “ingiustificata vicinanza” tra mondo degli affari ed esponenti di governo.

Per l’assassinio della giornalista sono finora stati incriminati pochi personaggi, nonostante la portata dell’inchiesta. A febbraio, uno dei tre uomini accusato dell’omicidio si è dichiarato colpevole, patteggiando una condanna a 15 anni di carcere. Il processo per gli altri due complici deve ancora iniziare. Un quarto personaggio, l’imprenditore maltese Yorgen Fenech, è stato anch’egli incriminato per complicità nell’omicidio ed è ora in attesa del processo. Fenech venne arrestato nel 2019 mentre tentava di lasciare Malta a bordo di uno yacht. (AdnKronos)

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.