Emergenza roghi nel Nisseno, cartello associazioni presenta esposto

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Otto fra associazioni, gruppi e singoli ambientalisti hanno presentato un esposto-denuncia ai procuratori di Caltanissetta e di Gela in merito alle attività di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi nel territorio provinciale. L’esposto – sottoscritto da Salvatore Nocera del Coordinamento regionale ‘SalviAmo i Boschi’, Ennio Bonfanti del Wwf Sicilia centrale, Francesca Maria Lapis dell’associazione ‘Il sogno di un uomo ridicolo’, Pietro Amico dell’associazione ‘Pupi di Surfaro’, Giancarlo Ania del Movimento No-Muos, Giovanni Balbo, guida naturalistica FederEscursionismo Sicilia, Fabio Bonsignore dell’associazione ‘Straula’ e della pagina Facebook ‘Il Seme di Chico’ e Debora Falzolgher del Cea-Centro di educazione ambientale di Niscemi – trae origine dalla gravissima situazione degli incendi che hanno colpito la provincia sin dal mese di maggio.

“Roghi che in provincia di Caltanissetta, come in tutta la Sicilia, hanno bruciato migliaia di ettari di aree boschive e, quel che è più grave, aree protette, Siti ‘Natura 2000’, riserve e parchi regionali – dicono le associazioni -. Incendi, a detta delle forze di controllo preposte, quasi sempre dolosi, spesso appiccati da mani criminali esperte, in ore serali o notturne e in rapida successione così da impedire efficaci azioni di spegnimento”. Nell’esposto il cartello di associazione evidenzia “numerose e gravi inadempienze e ritardi” nelle azioni preventive.

“In particolare, la campagna di prevenzione agli incendi 2021 è partita in forte ritardo – scrivono – nonostante i ripetuti appelli ad anticipare la stagione da parte delle associazioni ambientaliste e nonostante i primi incendi fossero già stati avvistati nel mese di marzo; nella maggior parte dei territori i viali parafuoco non sono stati a tutt’oggi realizzati a causa del ritardo nell’approvazione in bilancio dei fondi per la retribuzione degli addetti. Ciò rende più pericolose le operazioni di spegnimento da terra e favorisce il propagarsi degli incendi”. Per questo i sottoscrittori dell’esposto ritengono “necessario accertare se e come autorità e organi competenti abbiano attuato – in maniera completa ed efficace – tutte le azioni ed attività loro demandate per legge. In particolare, si evidenzia che sul territorio provinciale è palesemente riscontrabile da chiunque l’assenza di scerbatura dei bordi stradali di competenze dei gestori delle strade stesse”.

Disattese per i sottoscrittori dell’esposto anche le prescrizioni contenute sia in un decreto del presidente della Regione siciliana che nelle varie ordinanze sindacali che prevedono l’obbligo per tutti i proprietari e conduttori di fondi lungo tutte le strade di tenere puliti i terreni almeno per una fascia di 20 metri dalla scarpata e/o banchina.

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