Scoperte nel 2020 a Enna da Gdf frodi per oltre 6 milioni

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Frodi per oltre 6 milioni di euro ai danni del bilancio nazionale e comunitario e 164 persone denunciate. E’ il bilancio dell’attività della Guardia di finanza di Enna nell’ambito del contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica nell’arco del 2020. I dati sono stati resi noti in occasione del 247esimo Anniversario della Fondazione del Corpo. Sono stati 294 gli interventi complessivamente svolti nella provincia di Enna a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 67 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la magistratura ordinaria e contabile. 

Per quanto riguarda gli strumenti finanziari della Politica agricola comune, sono state scoperte, a livello provinciale, indebite percezioni e richieste di contributi per circa 5.100.000 euro. Sul fronte delle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai fondi strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea sono state accertate frodi per oltre 880.000 euro. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla magistratura contabile danni per oltre 4.950.000 euro, a carico di 45 responsabili. In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 106 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e richiesta di prestazioni non spettanti per circa 516.000 euro.

I controlli sui beneficiari del reddito di cittadinanza hanno permesso di intercettare oltre 338.000 euro indebitamente percepiti e circa 178.000 euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, denunciando 71 persone. Tra i furbetti del Rdc anche intestatari di ville e auto di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i reparti della provincia hanno portato a termine 10 interventi, segnalando alla Procura 9 persone, per una frode complessiva di oltre 25.000 euro. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato di oltre 2.500.000 euro: di questi ultimi, circa 2.400.000 euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 22. Nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti sequestri per un importo complessivo di oltre 700.000 euro.

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