Blitz Polizia Postale Catania: sequestrato materiale informatico e server

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Numeroso materiale informatico nonché i server ed i dispositivi illegali utilizzati per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming sono stati sequestrati nell’ambito dell’operazione della Polizia Postale denominata ‘Black out’, contro la pirateria audiovisiva finalizzata al contrasto del fenomeno delle IpTv illegali. Nelle abitazioni di alcuni degli indagati è stato sequestrato denaro in contante per decine di migliaia di euro ritenuto provento dell’attività illecita. L’associazione per delinquere si basa su uno schema piramidale e vede il sinergico operare di diversi indagati i quali, pur non essendo personalmente noti gli uni agli altri, si legano stabilmente per costruire i vari tasselli della struttura illecita.

In tale modo, i contenuti protetti da copyright vengono, dapprima acquistati lecitamente, come segnale digitale, dai vertici dell’organizzazione (le cosidette “Sorgenti”) e, successivamente, attraverso la predisposizione di una complessa infrastruttura tecnica ed organizzativa, vengono trasformati in dati informatici e convogliati in flussi audio/video, trasmessi attraverso una fitta intelaiatura criminale ad una rete capillare di rivenditori ed utenti finali, dotati di connessione internet domestica ed apparecchiature idonee alla ricezione (l’ormai noto “Pezzotto”).

Le complesse indagini, compiute dalla Polizia Postale di Catania, fin dalle prime investigazioni avevano messo in luce la presenza su Telegram, in vari social network e in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite Ip Tv delle più note piattaforme. Le investigazioni si sono avvalse di complesse attività di analisi informatiche, documentali, riscontri bancari e servizi di osservazione ed appostamento.

Lo studio tecnico informatico estremamente approfondito della diffusione dei segnali in streaming effettuato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania con il coordinamento del Servizio polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma ha consentito di individuare le sorgenti dalle quali viene distribuito il segnale piratato.

Il Pubblico ministero titolare delle indagini, di competenza del gruppo di lavoro specializzato in materia di reati informatici (G 2) ha contestato ai 45 indagati il reato di associazione a delinquere finalizzato alla commissione dei delitti di accesso abusivo a sistema informatico protetto da misure di sicurezza, di frode informatica aggravata dall’ingente danno arrecato e di abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette dal diritto di autore e opere dell’ingegno. Una importante “centrale” è stata individuata nella città di Messina, la sua disattivazione e sequestro ha fatto rilevare che essa gestiva circa l’80% del flusso illegale Ip Tv in Italia.

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