Ancora nuovi sbarchi: migranti non stop a Lampedusa

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Dopo una tregua legata alle cattive condizioni meteo sono riprese le traversate del Mediterraneo con le operazioni di soccorso che vanno avanti senza soluzione di continuità.

Dopo i 532 migranti, tra cui 31 donne e 8 minori, arrivati in poche ore tra ieri notte e stamani, Capitaneria di porto e Guardia di finanza hanno intercettato altre due carrette del mare. Si tratta di un barcone con 100 persone a bordo, tra cui 5 donne, e di una carretta del mare su cui viaggiavano 51 uomini.

Migranti: 94 soccorsi da Sea Watch 4, a bordo 308 in attesa di un porto sicuro
Quarto soccorso in due giorni per Sea Watch 4, che la scorsa notte ha individuato un’imbarcazione in difficoltà con 94 persone a bordo, tra cui molti minori non accompagnati. Altri 93 migranti, tra cui 13 donne e 5 bambini, erano stati soccorsi ieri pomeriggio. Adesso a bordo della nave ci sono 308 persone. “Abbiamo chiesto un porto sicuro di sbarco”, fa sapere l’ong.

Troveranno riparo in Sicilia?

Queste le notizie della mattina

Sono complessivamente 532 i migranti arrivati nella notte a Lampedusa (Agrigento). La prima carretta del mare con a bordo 56 persone, tra cui 27 donne e 4 minori, è approdata intorno a mezzanotte. Poco dopo gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza hanno intercettato un’imbarcazione con 85 migranti. Intorno alle 3.30 un terzo approdo, che ha portato sull’isola 185 persone, tra cui due donne e tre bambini. A distanza di un’ora, altri 112 migranti, tutti uomini, hanno raggiunto la più grande delle Pelagie. L’ultimo sbarco in ordine di tempo ha portato sull’isola 94 migranti, tra loro anche due donne e una bimba. Tutti, dopo un primo triage sanitario, sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove si trovano al momento circa 570 ospiti. 

Ocean Viking, sbarcheranno ad Augusta i 236 salvati

La Ocean Viking, la nave della ong europea Sos Mediterranee, sta navigando verso Augusta, dopo aver ricevuto l’ordine dalle autorità competenti di far sbarcare le 236 persone salvate da due gommoni in difcoltà martedì 27 aprile. Se è grande il sollievo per i sopravvissuti che presto raggiungeranno un luogo sicuro, gli eventi della scorsa settimana nel Mediterraneo centrale lasciano i nostri soccorritori amareggiati e addolorati e forte è l’urgenza di far sapere all’Europa la realtà di cui sono stati testimoni, si legge in una nota.

In una settimana, i team di Sos Mediterranee sono stati testimoni delle conseguenze di una tragedia irrisolta e sempre più grave. Una tale successione di eventi non deve nulla al caso. Questa catastrofe è causata da comportamenti umani: da chi trafifca in esseri umani, dall’inazione dei decisori politici in Italia e in Europa e dall’assenza di coordinamento delle autorità marittime.

“Gli esseri umani in Libia approfittano consapevolmente di altri esseri umani intrappolati in condizioni spaventose, che non hanno altra scelta se non quella di intraprendere una pericolosa traversata a bordo di imbarcazioni fragili e inadatte alla navigazione; sono disposti a tutto pur di sfuggire ad un destino di miseria e violenze. Nel corso degli anni, i leader politici dell’Unione Europea, dal canto loro, hanno consapevolmente deciso di non fare tutto ciò che è in loro potere per salvare queste vite, hanno deciso di smettere di coordinare le operazioni di ricerca e soccorso e di permettere alla guardia costiera libica di riportare illegalmente le persone in Libia. Le autorità marittime italiane, maltesi e libiche non stanno consapevolmente informando né coordinando le navi di soccorso non governative, che già sono poche, nel condurre le operazioni di salvataggio”, dice Valeria Taurino, Direttrice generale di Sos Mediterrane Italia.

Molti dei sopravvissuti a bordo della Ocean Viking hanno raccontato ai nostri team le violenze che hanno subito in Libia per mano dei trafficanti. Vedendo la fragilità dei gommoni in cui avrebbero dovuto imbarcarsi e le onde alte di quella notte, molti di loro hanno avuto paura ma sono stati picchiati e costretti a salire a bordo. Tra di loro anche quattro fratelli e sorelle, bambini di 10, 11, 12 e 17 anni, che viaggiavano da soli sono stati percossi dai trafficanti.

“Ieri, per la prima volta dopo mesi, una nave della Marina italiana, ha condotto un salvataggio in acque internazionali al largo della Libia. Speriamo che sia solo il primo passo di un rinnovato sforzo europeo e italiano di ricerca e soccorso”, continua Taurino. (AdnKronos)

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