Finanza scopre a Comiso agenzia matrimoniale per soggiorno migranti

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‘Wedding Planner’. Questa la denominazione dell’operazione della Guardia di Finanza di Ragusa che ha scoperto una ‘agenzia matrimoniale’ con donne single che avevano bisogno di denaro disposte a sposare extracomunitari che avevano bisogno di un matrimonio per potere restare in Italia, grazie alla complicità di un vigile urbano di Comiso. Le fiamme gialle hanno così eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre indagati.

Il Gip, su richiesta del sostituto procuratore Santo Fornasier, ha disposto l’obbligo di dimora per l’organizzatrice del raggiro, una 52enne originaria di Pomezia (Roma) e per una sua ‘collaboratrice’ comisana di 40 anni, e l’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi di un vigile urbano di Comiso, di 63 anni. I reati ipotizzati sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e corruzione.

L’inchiesta nasce da una ‘costola’ dall’indagine ‘Smart truck’ su un traffico di droga del nucleo di Polizia economico finanziario della Guardia di finanza di Ragusa con l’arresto di 8 persone e il sequestro di105 kg di marijuana e 15 kg di hashish. Da approfondimenti investigativi e’ emersa l’esistenza dell’’agenzia matrimoniale’.

Le modalità erano sempre le stesse: venivano contattate donne single e bisognose di denaro, anche di altre province, che in cambio di 5mila euro erano disponibili a sposare extracomunitari sconosciuti. La messa in scena era perfetta: il trucco, l’abito, i testimoni, la torta per il festeggiamento nella Casa Comunale era organizzato nei minimi dettagli, per un matrimonio che sarebbe durato il tempo strettamente necessario in attesa del ‘divorzio breve’.

Trovata anche una casa, un immobile inagibile, dove dichiarare la residenza degli sposi ed ‘aggirare’ controlli. Le richieste andavano tutte a buon fine grazie alla esibizione di falsi contratti di locazione registrati all’Agenzia delle Entrate e al contributo di un vigile urbano di Comiso che confermava la presenza dei cittadini extracomunitari in cambio di 100 euro per ogni residenza falsamente attestata. L’uomo risulta beneficiario di reddito di cittadinanza da oltre un anno. Complessivamente la Gdf ha scoperto 28 falsi contratti di locazione e cinque matrimoni ‘combinati’.

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