Serie TV: “Màkari”, protagonista la Sicilia

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Un errore, anche il più banale, a volte può essere un’occasione, non solo di riscatto, come spesso capita, ma anche di scoperta di se stessi: è ciò che succede a Saverio Lamanna, protagonista della nuova fiction Rai ‘Màkari, in onda in prima visione su Rai1 per quattro serate da lunedì 15 marzo. Nato dalla penna di Gaetano Savatteri e interpretato da Claudio Gioè, Lamanna è un giornalista licenziato a causa di un passo falso sul suo lavoro e che perciò “cade in disgrazia, torna da Roma in Sicilia. Vittima di un naufragio, riscopre la sua vena di scrittore e si fa indagatore. Saverio Lamanna – racconta Gioè – è un investigatore che fa indagini socio-culturali, scopre la sua terra e se stesso”. Appassionato, riflessivo e soprattutto intuitivo, Lamanna ha dunque alle spalle un passato lavorativo gratificante e di successo. Dopo il suo futile errore, che gli ha fatto perdere il lavoro e soprattutto la credibilità, decide di fare ritorno a casa sua e, per leccarsi le ferite, si rifugia in uno dei luoghi più cari alla sua infanzia: Màkari, di fronte alla riserva naturale dello Zingaro. Ed è lì, tra mare cristallino, paesaggi mozzafiato, vecchie conoscenze e nuovi amici, che riscopre una grande passione rimasta sopita per anni: quella dello scrittore. E a Màkari le storie da raccontare non mancano di certo. Una serie di strani omicidi stuzzicano infatti la curiosità di Saverio che, come un vero segugio, fiutando le tracce, non molla la preda alla ricerca della verità.

Ma probabilmente è la Sicilia stessa e essere il ‘personaggio’, la ‘protagonista’ della fiction: ne è convinto Gaetano Savatteri, dai cui libri sono stati tratti i film: “La Sicilia – afferma lo scrittore – è presente nel paesaggio e nel racconto. E’ un personaggio prepotente e presente nel nostro immaginario. Non volevo – aggiunge – che Sulema fosse solo la fidanzata, ma soprattutto una donna che, con il suo intuito, destruttura le certezze di Lamanna, mettendole in dubbio, fornendogli elementi come la curiosità sociale e psicologica, quelle che fanno parte delle doti – superiori a quelle degli uomini – che le donne possiedono”. Sicilia protagonista, dunque: la pensa allo stesso modo il regista Michele Soavi, “fulminato dal mal di Sicilia, una terra aspra e invadente all’inizio, ma che poi ci si accorge possedere un animo sincero, quello della sua gente. C’è un benessere dato dal mare e dalle correnti. Claudio Joè si ritrova naufrago e deve tornare alle origini, dove, come un Don Chisciotte, incontrerà il suo Sancho Panza, nelle vesti di un pescatore con cui scoprirà il valore della famiglia. Incontrerà Ester Pantano, che nel film ha il nome di una farfalla, Suleima, di cui si innamora, e fra i due ci sarà una relazione piena di sorpresa. C’è poi il padre di Saverio che, come la proprietaria del ristorante, è un personaggio straordinario”. “Un uomo che si è sacrificato per la famiglia – dice Tuccio Musumeci, che lo interpreta – ha rinunciato a un assegno di ricercatore per l’università di Milano, ha perso la moglie ed è rimasto solo, riversando tutto il suo amore sul figlio, ha fatto tutto per lui, anche se a volte è un po’ assillante”.

“Il protagonista di Màkari è un nuovo personaggio che ci darà molti elementi che ci permetteranno di fidelizzarci – dice Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction – una serie che passa dal giallo al melò, alla commedia, al paesaggio della Sicilia calda e luminosa, di questo piccolo borgo dove tutti vorremmo stare. Non sarà solo il sud – annuncia – a essere esplorato dalle nostre produzioni, ma vedremo anche Milano e Venezia, perché l’Italia merita tutta: mare, sole e spiagge, ma anche la montagna, le Dolomiti. E servizio pubblico è anche stare dovunque. Importante è inoltre la ricerca di altri generi, non solo la linea gialla, che spesso è un pretesto per arrivare ad esempio alla commedia o al grottesco”. “La letteratura siciliana – afferma Carlo Degli Esposti (Palomar), produttore assieme a Rai Fiction della serie – il romanzo di Savatteri, è avvincente e moderno, il paesaggio è il più bello del mondo. Michele Soavi è riuscito in piena pandemia a portare a casa questa bella produzione. Sono affezionato alla letteratura e, partire da questa, significa partire da un gradino per raggiungere la qualità. Nutro un grande amore per la Sicilia, la terra che racchiude di più la profondità di essere italiani. La Sicilia, nel centenario di Sciascia, è metafora dell’Italia”.

Nella foto, San Vito Lo Capo, location della fiction RAI

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