Operazione “Irini”: in un anno controllate 2300 navi

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Fin dalla sua creazione, il 31 marzo 2020, il comando dell’Operazione è stato assegnato all’Italia, nella persona dell’Ammiraglio Fabio Agostini. Il quartier generale dell’Operazione è all’interno del Coi, Comando Operativo Interforze, a Roma Centocelle. Attualmente l’Italia ha assegnato alla missione la nave Its Borsini e un drone, oltre a diversi assetti in supporto associato. Dal prossimo primo aprile la Marina Militare fornirà all’operazione anche la nave ITS San Giorgio, con il ruolo di nave ammiraglia, oltre al Comandante della Forza in mare, Contrammiraglio Stefano Frumento.

“L’estensione del mandato è la conferma della volontà dell’Unione europea di mantenere gli impegni presi nella conferenza di Berlino sulla Libia – dice il Comandante dell’operazione Irini, Ammiraglio Fabio Agostini – Con la creazione del nuovo governo libico di unità nazionale il processo di pace ha intrapreso una buona strada. Irini ha fatto e continuerà a fare la sua parte per implementare l’embargo di armi sulla Libia, contribuendo così alla stabilizzazione e alla pace nella regione”.

Fin dalla sua creazione, il 31 marzo 2020, il comando dell’Operazione è stato assegnato all’Italia, nella persona dell’Ammiraglio Fabio Agostini. Il quartier generale dell’Operazione è all’interno del Coi, Comando Operativo Interforze, a Roma Centocelle. Attualmente l’Italia ha assegnato alla missione la nave Its Borsini e un drone, oltre a diversi assetti in supporto associato. Dal prossimo primo aprile la Marina Militare fornirà all’operazione anche la nave ITS San Giorgio, con il ruolo di nave ammiraglia, oltre al Comandante della Forza in mare, Contrammiraglio Stefano Frumento.

“L’estensione del mandato è la conferma della volontà dell’Unione europea di mantenere gli impegni presi nella conferenza di Berlino sulla Libia – dice il Comandante dell’operazione Irini, Ammiraglio Fabio Agostini – Con la creazione del nuovo governo libico di unità nazionale il processo di pace ha intrapreso una buona strada. Irini ha fatto e continuerà a fare la sua parte per implementare l’embargo di armi sulla Libia, contribuendo così alla stabilizzazione e alla pace nella regione”

Tra i compiti secondari dell’operazione Irini (in greco ‘pace’) c’è anche il monitoraggio e la raccolta di informazioni sul traffico illegale di petrolio. La missione contribuisce, inoltre, allo smantellamento del traffico di esseri umani e supporta la formazione della Guardia Costiera e Marina libica. Quest’ultimo compito è congelato in attesa di un accordo con il nuovo governo libico di unità nazionale. (AdnKronos)

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