Affari d’oro della mafia con orologi di lusso: 12 arresti a Palermo

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Gli investimenti di Cosa Nostra nel business del mercato nero degli orologi di lusso. Il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare e sequestro preventivo, emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Dda, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, nei confronti di 15 soggetti di cui uno destinatario di custodia cautelare in carcere, 11 sottoposti agli arresti domiciliari e tre destinatari del divieto di espatrio e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le operazioni sono in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia, con il supporto dei Nuclei Pef di Milano, Torino, Palermo, Pordenone e Grosseto.

Le indagini hanno consentito di accertare gravi elementi a carico degli attuali indagati, alcuni dei quali della famiglia Fontana, storicamente egemone nei quartieri palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella del mandamento mafioso di Resuttana, in parte stabilita da anni a Milano. Accertati gravi elementi riguardanti il reimpiego di ingenti risorse finanziarie, provenienti dai reati commessi nel territorio palermitano, nel lucroso business del commercio in nero degli orologi di lusso, destinati a facoltosi clienti, “ponendo in essere artificiose operazioni finanziarie anche con l’estero, grazie a una fitta rete di relazioni d’affari con numerosi soggetti, tra cui stimati operatori del settore compiacenti esercizi di ‘compro-oro’ e gioiellerie ubicati su Londra, Milano, Roma e Palermo

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento personale, riciclaggio, autoriciclaggio, con l’aggravante del reato transnazionale, nonché quella di aver favorito il perseguimento degli scopi illeciti di Cosa Nostra. Sequestrato anche il patrimonio e il complesso aziendale di una gioielleria di Milano e un Compro-oro di Palermo nonché dei saldi attivi di rapporti finanziari fino a concorrenza di 2,6 milioni di euro. Le complesse investigazioni costituiscono la prosecuzione dell’operazione ‘Mani in pasta’ (maggio 2020) che aveva inferto un duro colpo al clan Fntana, eseguendo in tutta Italia 90 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti a vario titolo indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, esercizio abusivo di giochi e scommesse ed altri reati contro la persona e il patrimonio.

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