Amministrazione giudiziaria per la “Caronte & Tourist”

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Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Scilla e Cariddi”, la procura distrettuale di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri ha sequestrato beni per circa 800mila euro a Massimo Buda, dipendente della società “Caronte & Tourist” e figlio di Santo Buda, affiliato all’omonima famiglia di Villa San Giovanni (collegata alla cosca Imerti-Condello) e condannato in appello nell’ottobre scorso a 14 anni e 8 mesi di carcere nell’ambito dell’operazione “Sansone”).

Secondo le indagini, inoltre, la società posta sotto amministrazione giudiziaria avrebbe agevolato, oltre a Buda, anche un altro dipendente dell’azienda che sarebbe affiliato alle cosche delle “locali” di ’ndrangheta, vale a dire Domenico Passalacqua, soggetto pregiudicato che ha già subito una misura di prevenzione sia personale che patrimoniale. Fra i beni sequestrati a Buda ci sono 2 ditte individuali di Villa San Giovanni, 5 appezzamenti di terreno e 2 appartamenti situato sempre a Villa San Giovanni e un altro appartamento nel comune di Lissone, in provincia di Milano.

La società del valore di 500 milioni posta sotto amministrazione giudiziaria dalla Dia di Reggio Calabria è la “Caronte & Tourist”, azienda privata di traghetti che copre la tratta fra la Calabria e la Sicilia attraverso lo Stretto di Messina. Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini della procura distrettuale reggina diretta da Giovanni Bombardieri, e che ha portato al provvedimento emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, la società avrebbe agevolato affiliati alla ’ndrangheta.

“Mi preme sottolineare come la misura adottata presupponga, intanto, che il titolare dell’azienda, quindi la società, sia terza rispetto ai soggetti ‘pericolosi’, in quanto destinatari di misura di prevenzione o sottoposti a procedimento per delitti di criminalità organizzata, agevolati; perché laddove ci fosse stata, invece, una immedesimazione tra soggetto ‘pericoloso’ e soggetto proprietario, sicuramente diversa sarebbe stata la misura, di prevenzione o anche di natura penale, applicabile”. Lo ha dichiarato il capo della Dda di Reggio Calabria commentando in conferenza stampa il provvedimento con il quale è stata disposta l’amministrazione giudiziaria per la società “Caronte & Tourist”, azienda privata di traghetti che copre la tratta fra la Calabria e la Sicilia attraverso lo Stretto di Messina.

“Qui non stiamo parlando di un sequestro finalizzato alla confisca, e quindi di un provvedimento finalizzato a sottrarre il bene alla proprietà – ha aggiunto Bombardieri -, ma di un’amministrazione giudiziaria che è svolta, anche, nell’interesse della società stessa, in modo da intervenire e ‘bonificare’ quegli aspetti e quelle situazioni aziendali che si sono concretizzati in ‘un’agevolazione’ dell’attività di quegli stessi soggetti ‘pericolosi’…”. Aspetti e situazioni aziendali, ha concluso il procuratore, “sui quali l’azienda non è stata in grado di intervenire fino in fondo, ed in relazione ai quali il Tribunale e gli amministratori nominati cercheranno di intervenire per restituire alla proprietà una realtà imprenditoriale libera e affrancata da quelle stesse situazioni opache”.

“Riteniamo di dover rassicurare clienti, dipendenti, fornitori e tutti gli altri stakeholders riguardo al provvedimento emesso oggi dal Tribunale di Reggio Calabria, che ha disposto l’amministrazione giudiziaria per la Caronte & Tourist Spa”. Lo afferma in una nota il Cavaliere del Lavoro Olga Mondello Franza, presidente del Gruppo C&T, commentando il provvedimento con il quale è stata disposta l’amministrazione giudiziaria per la società “Caronte & Tourist”, azienda privata di traghetti che copre la tratta fra la Calabria e la Sicilia attraverso lo Stretto di Messina. 

“Si tratta – aggiunge – di uno strumento innovativo previsto dalla legge che prevede un ‘controllo giudiziario’ sull’attività dell’impresa, che continua senza alcuna limitazione oggettiva o soggettiva, e senza alcuna modifica dei vertici. Essa, infatti, ha come necessario presupposto che l’azienda non sia assolutamente riconducibile a soggetti socialmente pericolosi e che vada anzi affiancata e coadiuvata proprio per evitare il rischio di infiltrazione”.

Nella fattispecie, evidenzia ancora il presidente Mondello Franza, “il provvedimento prende le mosse da situazioni che risalgono a periodi remoti e che comunque non hanno mai avuto alcun riferimento alla normale operatività aziendale. Il Gruppo Caronte & Tourist, d’altra parte, si è da tempo dotato di strumenti procedurali e ha assunto forme di governance indirizzate alla radicale eliminazione di qualunque elemento di opacità nello svolgimento del proprio business”.

Infine, il presidente del Gruppo C&T conclude: “Nel confermare la nostra fiducia non formale nell’operato della Magistratura, siamo certi che in tempi ancor più brevi di quelli usualmente previsti per situazioni siffatte riusciremo a dimostrare la assoluta liceità delle nostre attività e l’importante percorso di legalità che ci vede da tempo protagonisti”. (AdnKronos)

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