Strage Viareggio, prescritti omicidi colposi

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Prescrizione per gli omicidi colposi e nuovo processo di Appello per disastro colposo nei confronti degli ex vertici delle ferrovie, tra cui Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex ad di Ferrovie dello Stato. E’ la decisione della Corte di Cassazione sul processo per la strage di Viareggio avvenuta 11 anni e mezzo fa, la notte del 29 giugno del 2009, e costata la vita a 32 persone.

I giudici della Quarta sezione penale di Piazza Cavour hanno ribaltato la sentenza di Appello, facendo cadere l’aggravante sulle norme di sicurezza e dichiarando quindi prescritti gli omicidi colposi. Ci sarà però un nuovo processo per rivalutare alcuni profili di colpa nei confronti di Moretti e di Michele Mario Elia, ex ad Rfi.

In Appello Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex ad di Ferrovie dello Stato, era stato condannato a 7 anni di reclusione, con Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, a 6 anni di reclusione. Il sostituto procuratore generale Pasquale Fimiani aveva chiesto un nuovo processo di Appello per l’ex ad Moretti e per altri tre ex dirigenti di Rfi, Francesco Favo, ex responsabile certificazione sicurezza, condannato in appello a 4 anni, e per Giovanni Costa e Giorgio Di Marco, per i quali sono state confermate le assoluzioni.

I giudici della Cassazione hanno disposto un nuovo processo di appello tra gli altri anche per l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, che era stato condannato a sei anni, e per Francesco Favo (ex certificatore della sicurezza per Rfi), che era stato condannato a 4 anni.

La Quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha inoltre assolto perché il fatto non sussiste le società coinvolte nella strage ferroviaria di Viareggio, tra cui Gatx Rail Austria GmbH, Gatx Rail Germania GmbH, Jungenthal Waggon GmbH, Trenitalia, Mercitalia Rail s.r.l., Rfi, dall’accusa di aver violato le norme in materia di responsabilità amministrative delle persone giuridiche.

“Grande amarezza ma non è finita, vedremo le motivazioni. La cosa più grave è che non è stata riconosciuta l’aggravante delle norme sulla sicurezza sul lavoro, perché ha portato alla prescrizione dell’omicidio colposo”, ha detto l’avvocato di parte civile Tiziano Nicoletti dopo la sentenza della Cassazione sulla Strage di Viareggio.

“Viene voglia di andare ad occupare il Parlamento. In tanti anni siamo sempre stati buoni, ma forse adesso è arrivato il momento di strillare”, ha detto Luciana Beretti, familiare di due delle 32 vittime. La donna ha atteso la sentenza della Cassazione a piazza Cavour, mostrando le foto del figlio e della nuora, Federico Battistini ed Elena Iacopini. “Sono morti in seguito al disastro, mio figlio 14 giorni dopo lo hanno avvolto in un lenzuolo e messo dentro la bara. Non lo ho più nemmeno potuto vedere – aggiunge- Anche i miei suoceri sono morti, tutti bruciati vivi. Questo è l’ergastolo che viviamo altro che le sentenze della cassazione”. “Mi chiedo se i giudici di Lucca e Firenze sono stati considerati degli incapaci da questi di Roma. C’è solo che mio figlio ed i nostri cari stanno dietro una lastra di marmo. Ammazzati mentre dormivano in casa loro” conclude.

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