Pescatori sequestrati in Libia: promesse e comprensione per i familiari

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Roma, 4 nov. (Adnkronos) – “Ho ricevuto pochi minuti fa la telefonata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che mi ha rappresentato la sua vicinanza ai familiari dei 18 pescatori di Mazara del Vallo ancora trattenuti in Libia”. Lo annuncia il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, in un post su Facebook. “Ha riferito -prosegue il primo cittadino- di seguire la vicenda da vicino con aggiornamenti quotidiani; mi ha chiesto di riportare parole di conforto e di speranza a tutta la comunità dei pescatori della nostra città. Sono onorato e orgoglioso di avere ricevuto la chiamata della più alta carica dello Stato, segno evidente che le istituzioni ci sono vicine”.

SI PUO’ VIVERE DI “VICINANZA” SIMBOLICA?

DI Salvo Barbagallo

Si può essere soddisfatti per la “soddisfazione” del sindaco di Mazara del Vallo espressa a seguito della telefonata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la quale il Capo dello Stato ha comunicato la sua vicinanza simbolica ai familiari del pescatori tenuti sotto “sequestro” in Libia? “Conforto e speranza” possono essere sufficienti a placare le angosce dei parenti dei 18 pescatori dopo che sono trascorsi oltre due mesi da quando le motovedette libiche di Bengasi hanno catturato i due natanti, Antartide e Medinea?

Venti giorni addietro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dichiarava: “Riportare a casa i 18 marittimi di Mazara del Vallo sequestrati in Libia è una priorità assolutaper tutto il governo, nelle sue varie articolazioni e sotto il coordinamento di Palazzo Chigi. Si tratta di un impegno che portiamo avanti, come ho ribadito ai familiari dei pescatori durante l’incontro avuto con loro il 29 settembre assieme al presidente Conte. La delicatezza del contesto ci richiede di perseguire questo obiettivo senza iniziative clamorose o di propaganda, ma con quel basso profilo che vicende del genere richiedono. Anche ora mentre stiamo discutendo, il nostro corpo diplomatico e l’intelligence esterna sono al lavoro (…). Venti giorni addietro la dichiarazione del ministro Di Maio, a distanza di venti giorni dall’incontro con i familiari dei pescatori, trascorrono altri venti giorni e giunge ben accolta la telefonata del Presidente Mattarella.

A quanto pare, quel che è più visibile è il “basso profilo” che sta caratterizzando questa vicenda. Una vicenda che, di certo, non pone in una luce positiva l’operato del ministero competente, del Governo in tutt’altre faccende affaccendato, e dell’intelligence esterna, il cui operato si ignora, dal momento che sino ad oggi non si sono registrati risultati.

Sono sufficienti parole, promesse e rassicurazioni ai familiari del pescatori? Non sappiamo.

Quel che si rivela è che la collettività marinara di Mazara del Vallo giustamente pretende qualcosa in più: sicurezza per il loro lavoro, autorevolezza da parte di chi governa il Paese nel farsi rispettare.

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