Ora “Abbiamo tutti bisogno di un cervello, meno veloce, ma più riflessivo”

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Se ormai i casi di Sars-CoV-2 in Italia hanno superato quota 40mila in 24 ore, a favorire il contagio potrebbe essere un meccanismo inconsapevole che scatta nel nostro cervello. Una sorta di click che spegne i nostri segnali di allarme. “C’è un aspetto neurologico che a volte viene trascurato e che potrebbe spiegare la facilità di contagiarsi. Ed è quando abbassiamo la guardia senza rendercene conto“, spiega all’Adnkronos Salute il neurologo Rosario Sorrentino, divulgatore scientifico e autore del volume ‘La paura ci può salvare’ (Solferino).

“Questo – avverte il neurologo – può accadere anche nelle persone più avvedute e prudenti. Perché fra le centinaia, migliaia di gesti, azioni che ogni giorno il nostro cervello compie, molte sono inconsce, automatiche. Non richiedono cioè il vaglio, il controllo della nostra coscienza”. Perciò “non ne siamo pienamente consapevoli, se non dopo averle già realizzate”.

Cosa fare allora? “Dobbiamo rallentare, quindi ridurre la velocità di quello che compiamo quotidianamente. Perché il nostro frenetico modo di vivere – ammonisce – potrebbe tradirci e favorire il contagio, l’incontro col virus”.

Lo slogan, suggerisce Sorrentino, potrebbe quindi essere: “Pensare prima di agire. Pensare prima di compiere un gesto perché quando siamo stanchi, sotto stress o andiamo di fretta, può pericolosamente ridursi la nostra vigilanza e attenzione nelle nostre azioni”.

“In questo momento – conclude – abbiamo tutti bisogno di un cervello meno automatico, meno veloce, ma più riflessivo”. (AdnKronos)

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