Omicidio agente Agostino, a Palermo al via processo a boss Madonia

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E’ iniziato oggi a Palermo il processo al boss Nino Madonia per l’omicidio dell’agente Nino Agostino, ucciso nell’agosto del 1989 con la moglie Ida Castelluccio. La procura generale ha chiesto oggi, durante la prima udienza, l’acquisizione di tutte le sentenze di condanna riportate nei decenni dal boss, accusato di essere il mandante, ma anche accertamenti sull’obbligo di firma che Madonia aveva nel 1989 e le trascrizioni delle due udienze recenti del processo Trattativa nelle quali ha deposto Pietro Riggio.

La parte civile ha chiesto l’acquisizione della sentenza della Corte di assise di appello di Palermo sui delitti politici, nella quale furono trattate le dichiarazioni di Alberto Volo. La difesa del boss Madonia ha chiesto un termine per esaminare gli atti. Il Tribunale ha concesso il termine e rinviato il processo al prossimo 10 dicembre. Nella scorsa udienza la difesa del boss aveva chiesto di essere giudicato in abbreviato.

Prosegue, invece, l’udienza preliminare per i due coimputati che hanno optato per il rito ordinario il boss Gaetano Scotto e Francesco Paolo Rizzuto, amico della vittima. Durante la prima udienza preliminare Vincenzo Agostino aveva parlato di “coltre di silenzi durata 31 anni” e “causata dai tanti e tanti depistaggi”. “Finalmente ci sono stati dei magistrati che non hanno avuto paura e che non hanno lacci e lacciuoli – aveva affermato Agostino – Questi magistrati sono stati più coraggiosi degli altri”. E su Rizzuto aveva aggiunto: “E’ molto strano sapere che fra gli indagati c’è quello che era un amico di mio figlio. Ma il suo atteggiamento e quello del padre sono stati molto strani e sono ancora da spiegare”. “Dopo 31 anni, oggi ho provato una grande emozione insieme ai miei figli, ai miei nipoti e a tutti voi. Ora la prossima udienza è fissata per il 18 settembre. Vi ringrazio tutti e mi auguro che lo Stato questa volta faccia giustizia e verità, quella giustizia e quella verità che aspettiamo da 31 anni» ha proseguito Vincenzo Agostino. «Ho ancora speranza perché ho sempre detto che lo Stato siamo noi e noi dobbiamo cercare la verità e la giustizia per vincere quei malfattori, quei venduti che sono nello Stato”. Il processo proseguirà il 10 dicembre.

Nella foto, il padre dell’agente assassinato, Vincenzo Agostino

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