Da Fedez a Verdone artisti in campo per i lavoratori in crisi

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di Antonella Nesi

(AdnKronos) “Non raccontatela come una mia iniziativa perché la cosa importante è proprio che questa è un’iniziativa di gruppo, corale, a cui hanno aderito già circa 70 artisti e tantissimi brand”. Fedez lo chiarisce subito presentando “Scena Unita”, il Fondo per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo (che ha già raccolto 2 milioni di euro in due settimane) e che sarà gestito da Cesvi, l’organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, fondata a Bergamo nel 1985, in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub con un duplice scopo: “Assistere i lavoratori in difficoltà e investire parte dei fondi su una parte progettuale per far ripartire settore“. All’iniziativa hanno aderito anche una quartità di aziende dello showbiz ma non solo: da Prime Video (che ha donato un milione di euro) a Banca Intesa (che ha stanziato 250.000 euro), da Fremantle ad Endemol ed Arcobaleno 3, solo per citarne alcune.

“Questa non è elemosina o carità ma un atto dovuto”, sottolinea Fedez, accompagnato nella presentazione da tanti colleghi: da Gianna Nannini a Gianni Morandi, da Achille Lauro a Calcutta, solo per citarne alcuni. Ma le adesioni del mondo dello spettacolo non riguardano solo la musica: tra gli artisti che hanno già aderito e donato ci sono anche personaggi della mondo del cinema, della tv e della moda come Carlo Verdone, Maria De Filippi, Amadeus, Sabrina Ferilli e naturalmente la moglie di Fedez, Chiara Ferragni. “Dire che tutti quelli a cui l’abbiamo proposto hanno aderito – ha ammesso Fedez – sarebbe dire una cosa non vera ma siamo veramente in tanti. E questa conferenza serve non a farci i complimenti tra di noi ma a cercare di coinvolgere più artisti e più aziende in maniera che questa iniziativa possa crescere”.

“Scena Unita” è un’iniziativa, ha spiegato il rapper imprenditore, che ha intenzione di andare ben oltre il Covid per porre rimedio a problemi che esistevano già e che la pandemia ha solo esasperato. Per questo il progetto ha una “triplice valenza: mettere in campo un’iniziativa che contrastasse questo clima sempre più divisivo; aiutare i lavoratori dello spettacoli in difficoltà; aprire un tavolo per mappare i lavoratori dello spettacolo. Per questo – ha sottolineato Fedez – l’iniziativa è stata patrocinata dal Mibact”.

Chiunque può partecipare alla raccolta di “Scena Unita” sulla piattaforma ForFunding.it di Intesa Sanpaolo. I fondi raccolti saranno distribuiti attraverso bandi, elaborati con l’aiuto di comitati tecnico scientifici di cui fanno parte figure accademiche e pool di esperti.

A garantire trasparenza e gestione efficiente dei fondi raccolti, una realtà di grande esperienza, come Cesvi: “Questa è un’operazione di welfare di prossimità, che vuol dire aiutare chi ti è vicino”, ha detto la presidente del Cesvi, Gloria Zavatta. “Con Scena Unita, vogliamo sostenere una nuova emergenza sociale che vede emergere nuove povertà nelle famiglie che hanno un lavatore nel mondo della musica, gravemente danneggiato dal lockdown. Un mondo che ci ha dato tanto e che ha bisogno, più che mai, del sostegno di tutti noi per ripartire”. A spiegare il meccanismo di erogazione fondi è stata Patrizia Gattoni del Cesvi: “50% per il sostegno immediato attraverso erogazioni di contributi a fondo perduto, 25% attività formazione, 25% a progettualità che possano generare nuove occasioni di lavoro. Tutto si concretizzerà attraverso bandi”.

Da Gianna Nannini a Gianni Morandi, tanti gli artisti che hanno aderito e che hanno voluto farsi testimonial del lancio dell’iniziativa: “Voglio essere garante di questo progetto – ha detto la rocker senese – perché ci credo. Bisogna capire che non solo i professionisti dello spettacolo sono in difficoltà ma che molti rischiano di cambiare lavoro e tutti noi di perdere un patrimonio di professionalità immenso”. Morandi si è detto “contento che si passi all’azione”: “Abbiamo parlato tanto in questi mesi ma è importantissimo che facciamo anche noi un gesto concreto, con una partecipazione pratica. Le difficoltà di queste famiglie dello spettacolo, centinaia di migliaia di persone, sono ormai note a tutti. Ma la parole non bastano più. Il mondo non può vivere senza musica, senza spettacoli, senza teatri”, ha aggiunto l’eterno ragazzo.

Calcutta ha detto di sperare che “questa iniziativa di autosostegno sia anche di ispirazione per altri settori, perché in questo momento questa modalità può essere salvifica”. Per Achille Lauro “questa iniziativa è unica proprio perché ci vede tutti insieme su un progetto concreto, per non lasciare queste persone che sono in crisi indietro. Persone che hanno fatto la fortuna di noi artisti. Noi non potremmo fare quello che facciamo senza queste persone. La musica è cultura ed è nostro dovere sostenerla”. Per Giovanni Caccamo “questo periodo va utilizzato per la progettazione di una filiera che possa tutelare oggi e sempre il mondo dello spettacolo. Io la vedo come una catena di salvataggio, chi sta avanti deve voltarsi indietro e tendere la mano”.

Manuel Agnelli ha sottolineato che “non c’è mai stata un’unità di intenti così nel nostro mondo. C’è un’economia prodotta e un’economia indotta enorme intorno agli spettacoli. Bisogna cogliere questa occasione per una riforma burocratica e legislativa. Chiaro che la priorità più grande in questo momento sono i lavoratori in difficoltà ma c’è l’occasione di mettere in movimento una riforma più grande”.

Shade, tra i primi a sostenere “Scena Unita”, ha sottolineato come il progetto si sia allargato a macchia d’olio con un passaparola telefonico, iniziato da lui e Fedez ma “subito condiviso da molti altri”.

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