Centrodestra, Salvini lancia la federazione

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L’obiettivo ambizioso è riportare da qui a due anni Forza Italia a essere primo partito del centrodestra. L’obiettivo più immediato è riportare la sua creatura politica a due cifre, dopo le ultime deludenti prove elettorali. Silvio Berlusconi, raccontano, è concentrato in questo momento sul suo partito, che vuol rafforzare sul territorio come ai vecchi tempi, e non sembra molto interessato a discutere di federazione o altre formule. Il Cav ha sentito al telefono Matteo Salvini dopo giorni di forti tensioni, legate alla “strategia responsabile” di Fi nei confronti del governo Conte per fronteggiare la nuova emergenza Covid. Un atteggiamento che ha fatto gridare all’inciucio con il Pd gli alleati, la Lega in testa appunto, e allarmare i 5 stelle. La telefonata è stata definita ”cordiale” da una nota di entrambi gli staff ed è servita a concordare una linea unitaria in Parlamento sulla legge di bilancio, in arrivo alla Camera. Subito dopo la notizia del colloquio Salvini ha parlato in tv dove ha annunciato una “federazione di centrodestra”, a cominciare dai gruppi parlamentari, che “unisca i cuori e le teste”, per presentare ”proposte concrete comuni al governo” per ”aiutare chi è stato penalizzato dal Covid”. Il numero uno del Carroccio non ha spiegato se ha parlato anche di questa proposta con il Cav o è stata un’idea successiva alla telefonata. Fatto sta che il progetto federativo viene accolto con freddezza dagli alleati, Fi e Fdi.

Nessuno commento ufficiale da Berlusconi, che però in privato avrebbe spiegato quanto ora sia tutto preso dal rilancio di Fi, che numeri alla mano, è e resta determinante per il centrodestra. Con Salvini siamo alleati ma ben distinti, avrebbe chiarito ieri durante un collegamento Zoom con i coordinatori della città che andranno al voto in primavera, precisando che il centrodestra è la nostra casa, lo abbiamo creato noi e da qui non ci muoviamo, io del resto sono sempre stato il ‘garante’ e il federatore di questa coalizione.

L’ex premier, raccontano, non vuole riaprire polemiche, sta a guardare, vuol prima vederci chiaro per esprimersi. Intanto, andrà avanti per la sua strada (noi continueremo a fare opposizione responsabile, vogliamo salvare il Paese dalla nuova emergenza Covid, non il Conte bis, va ripetendo in queste ore), convinto che questa linea premierà. La proposta di Salvini fa discutere Fi. C’è chi, come Giorgio Mulè, portavoce unico dei gruppi parlamentari considera la “federazione la naturale evoluzione di un centrodestra fondato da Berlusconi, che non a caso si è sempre definito il federatore della coalizione”.

C’è chi invece, esprime perplessità sulla tempistica e sull’opportunità di questa formula, visto che il ”coordinamento” tra i gruppi parlamentari di opposizione di fatto esiste già. ”Oggi Salvini propone la federazione, ma cosa vuol dire? E’ un modo per imbrigliare Fi e Fdi?”, si chiede un big azzurro che sente puzza di bruciato e non si fida del ‘Capitano’: ”non mi pare che in questi ultimi tre giorni, tra pregiudiziali contro Mediaset e ‘parlamentari rubati’, Matteo abbia dato l’immagine del federatore del centrodestra, che pensa innanzitutto all’unità della coalizione…”. Annamaria Bernini, capogruppo al Senato di Fi, non vuol far polemiche, ma ricorda all’alleato Salvini che il ”copyright del federatore è di Berlusconi”.

“Berlusconi -dice all’Adnkronos la presidente dei senatori azzurri- è il federatore per definizione. Sin da quando è sceso in campo nel ’94 il suo obiettivo è stato mettere insieme tutte le migliori energie positive del Paese. Ha fondato il centrodestra, è stato ed è guida per tanti, dimostrando una dote politica tanto rara quanto fondamentale: la capacità di fare sintesi, di unire ma anche di saper prendere decisioni chiare nel momento giusto. Oggi come ieri il suo ruolo è indiscusso all’interno di Forza Italia e di tutto il centrodestra. Il copyright del federatore è di Berlusconi”. Il partito azzurro, insomma, è diviso. L’idea del maxigruppo parlamentare rilanciato da Salvini in serata non scalda. E nel silenzio dei vertici, non solo del Cav ma anche di Antonio Tajani, si interroga su quanto possa durare la tregua armata con la Lega.

Giorgia Meloni preferisce non commentare. E il suo silenzio fa rumore. La federazione del centrodestra, proposta oggi da Matteo Salvini, non convince i vertici di Fratelli d’Italia che ci vanno molto cauti. L’unico a parlare è Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera, che all’Adnkronos manifesta qualche perplessità: ”Difficile giudicare sulla base di una dichiarazione cosa intenda esattamente Salvini quando parla di federazione. Ma se intende una maggiore condivisione delle scelte, noi siamo stati i primi a chiederla tra i gruppi parlamentari. Così come Giorgia Meloni per prima ha sottolineato la necessità di darsi regole a partire dal voler costruire una chiara alternativa a Conte, al Pd e ai 5Stelle”. ”Su questa base -sottolinea Lollobrigida- si può e si deve continuare a lavorare per una sempre maggiore sintonia. Sul modo si potrà certamente discutere”. (AdnKronos)

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