Calabria: memoria difensiva Eugenio Gaudio a pm

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“E’ ben chiaro già dalla lettura stessa della imputazione provvisoria che il professor Gaudio non ha rivestito alcun ruolo, di alcun genere, nelle due vicende concorsuali. Egli esercita le proprie funzioni in un Ateneo diverso da quello catanese e, seppure richiesto circa la propria eventuale disponibilità quale docente a ciò titolato, non ha fatto parte di nessuna delle Commissioni esaminatrici dei due concorsi oggetto della imputazione”. Inizia così la memoria difensiva dei legali dell’ex rettore dell’Università de La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, da oggi neo commissario alla Sanità in Calabria.

Il docente è accusato nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati all’università di Catania. Il reato ipotizzato nei confronti di Gaudio è la turbata libertà del procedimento. Lo scorso luglio la Procura di Catania ha notificato al professore, e ad altri 53 indagati, l’avviso di chiusura indagini, nell’ambito di un fascicolo stralcio dell’inchiesta principale. A settembre Gaudio è stato interrogato. E di recente gli avvocati Giandomenico Caiazza e Carmelo Peluso, i difensori del docente universitario, hanno chiesto l’archiviazione della posizione in un documento lungo venti pagine. “Nell’ambito della più vasta indagine oggetto del presente procedimento penale, vengono addebitate al nostro assistito le condotte di cui ai capi 5) e 7) della imputazione provvisoria, consistenti nell’avere suggerito, in entrambi i casi perché interpellato da docenti a vario titolo interessati a due ipotesi di concorso per Ordinario di Anatomia Umana presso l’Università di Catania, una soluzione più idonea a garantire l’obiettivo – asseritamente perseguito dai coindagati- del predeterminato esito favorevole dei concorsi medesimi, rispettivamente a vantaggio della professoressa Velia D’Agata e del professor Sergio Castorina”, scrivono i due legali nella richiesta di archiviazione.

“La ragione della presente istanza risiede nella ferma e serena convinzione dei sottoscritti difensori che la assoluta estraneità del Prof. Gaudio ai fatti a lui addebitati risulti già in modo inequivoco dallo stesso materiale investigativo sul quale viene fondata la ipotesi accusatoria – dicono Caiazza e Peluso-

In altri termini, l’intento della difesa non è quello di prospettare già ora una diversa ricostruzione dei fatti, ma è invece, ben diversamente, quello di richiamare l’attenzione del Pubblico Ministero su alcune risultanze investigative che valgono di per sé sole ad escludere in radice ogni astratta possibilità di vedere coinvolto il Prof. Gaudio nei fatti di cui è procedimento”. “La sola permanenza della iscrizione del Prof. Eugenio Gaudio nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Catania, considerata la enorme eco che la notizia ha avuto sugli organi di stampa, è causa di gravissimo pregiudizio non solo per la reputazione professionale e la onorabilità del nostro assistito, ma anche per la delicatezza delle funzioni istituzionali che egli è chiamato ad assolvere, quale Rettore della più grande università europea, quale Vice Presidente della Conferenza dei Rettori italiani, ma di recente anche quale Presidente del più grande Consorzio universitario europeo (Civis), riconosciuto e finanziato dalla Commissione europea – dicono ancora i legali – Se la S.V. Ill.ma riterrà di condividere, re melius perpensa, che il coinvolgimento del nostro assistito sia frutto di un evidente equivoco, ed anzi del paradossale travisamento di una condotta virtuosa in una condotta incomprensibilmente illecita, confidiamo potrà convenire sul fatto che corrisponda ad un elementare sentimento di giustizia procedere, previo stralcio, alla immediata richiesta di archiviazione della posizione relativa al Prof. Eugenio Gaudio”, concludono i due legali del prof. Gaudio. (AdnKronos)

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