Sicilia, approdo facile (favorito?) di fuorilegge e killer

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di Salvo Barbagallo

Giorni difficili, mesi che si presentano ancora più duri è pericolosi: questo lo scenario che presenta l’emergenza pandemica in Italia con l’aumentare dei contagi in questa cosiddetta “fase 2”, cioè in questa “prevista” nuova ondata del micidiale Coronavirus.

Per un momento (che sicuramente si protrarrà nel tempo) l’attenzione dei mass media, ma soprattutto quello dell’opinione della gente “comune”, si è accentrata sul grave fatto di sangue avvenuto a Nizza, sul macabro episodio del terrorista jihadista tunisino che ha ucciso in nome di Allah tre persone, decapitandone una, sgozzandone un’altra, e l’altra deceduta per le coltellate ricevute. Attenzione che, necessariamente, si è dovuta “spostare” sui migranti che sbarcano continuamente e tranquillamente in Sicilia,. Migranti che poi si disperdono sia sul territorio nazionale che in tutta Europa.

“Affaritaliani.it” stamane ha titolato “Italia snodo cruciale per i fanatici: tutti i killer passati da Lampedusa”, mettendo in evidenza che Aouissaoui Bahrain, l’attentatore di Nizza, è solo l’ultimo radicalista transitato da Lampedusa: dall’Italia sono venuti i killer del “mercatino di Natale” a Berlino e tanti altri (…) tutti accolti in hotspot al collasso, visitati, sfamati e pronti a muoversi dall’isola verso l’Europa per realizzare la propria missione da martire (…).

Da tempo il nostro giornale si è occupato del “problema” migranti, prima definiti “clandestini” poi “rifugiati”, ora “ospiti”: tanti gli interrogativi posti sulla delicata questione, tutti in riferimento all’inspiegabile “permissivismo” da parte dell’attuale Governo, non credendo che si trattasse di “vera” solidarietà verso chi (ipoteticamente) fugge da guerre e fame. Spesso ci siamo chiesti il “perché”. Ora è la Francia che accusa l’Italia di “assenza” e di “superficialità” nei controlli di chi proviene dall’altra sponda del Mediterraneo e si domanda se a monte possa esserci “qualche” altra motivazione. C’è, anche” chi ha fatto riferimento a una “rivisitazione” attualizzata del “Lodo Moro”, tenuto che nel Bel Paese (almeno fino ad oggi) non si sono verificati attentati terroristici.

Ora il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, lo stesso magistrato che contestò all’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il reato di sequestro di persona, dichiara: “Il pericolo maggiore alla sicurezza pubblica più che dai barconi che partono dalla Libia proviene dagli sbarchi fantasma che arrivano dalla Tunisia. Gli sbarchi fantasma sono un vero pericolo perché chi arriva così vuole sottrarsi all’identificazione rappresentando così “un potenziale rischio nella lotta al terrorismo”. ”. Lo stesso magistrato che lo scorso 20 settembre aveva iscritto nel registro degli indagati, per immigrazione clandestina, Brahim Aoussaoui, l’attentatore tunisino di Nizza. Aoussaoiu era approdato con un barchino sulle spiagge dell’Agrigentino, insieme con altri venti connazionali, poi venne trasferito a Bari da dove fece perdere le sue tracce.

Non solo la continuità e quantità degli sbarchi “ufficiali” sono state numerose volte denunciate: più volte è stata segnalata anche la pericolosità degli sbarchi non “ufficiali” sulle libere spiagge Siciliane, ma per l’attuale Governo l’accoglienza è stata (ed è) una esigenza primaria, e guai a chi volesse opporsi. Il magistrato Luigi Patronaggio fa notare: “La politica e l’alta amministrazione sono libere di prendere le scelte che ritengono opportune. Alla magistratura resta la valutazione giuridica di quanto avviene, su sfere e ambiti diversi. Ovviamente qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme e regole della Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani, della Costituzione, del Codice penale e del Codice di procedura penale. Non si scappa”.

“Non si scappa” quando c’è di mezzo la “salvaguardia dei diritti umani”: più che giusto là dove, però, le misure di sicurezza e di controllo vengano rispettate. Ma se il “diritto alla vita” non viene tutelato? Quale risposte dare alle famiglie delle vittime dei fondamentalisti? Quale “Chiesa” può considerarsi un rifugio sicuro? Sarà necessario prostrarsi e baciare i piedi agli uomini dell’Islam?

Condividiamo il pensiero del Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Indispensabile ristabilire un clima di fiducia”, ma se sono Coloro che rappresentano le Istituzioni che fanno perdere l’auspicato “clima di fiducia”, a Chi bisogna rivolgersi?

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