Si vuole distruggere la famiglia

Condividi questo articolo?

di Agostino Spataro *

Fuori di ogni schema ideologico, oggi la famiglia appare come l’ultimo anello della catena della solidarietà umana cui, in quanto tale, si può attribuire una funzione “rivoluzionaria” in assenza di altri soggetti sociali rivoluzionari

La famiglia non è soltanto il luogo privilegiato degli affetti, dell’amore famigliare per l’appunto, ma è anche un rifugio per tanti figli e nipoti indifesi, inoccupati, un presidio di resistenza passiva agli attacchi delle politiche delle oligarchie neoli­beriste.

In questa fase drammatica, si è accresciuto il ruolo sociale della famiglia costretta a sobbarcarsi le conseguenze della crisi e, in particolare, del progressivo smantellamento dello stato sociale. Intorno all’uomo si sta facendo un deserto. Smarrito in un mare di crescenti disuguaglianze, sempre con meno diritti e senza più un’efficace difesa politica e sindacale, deve affrontare le difficoltà della vita. Solo, contro la perfida genia che comanda il mondo. La liquidazione “scientifica” dei partiti di massa, delle associazioni democratiche ha portato alla graduale demolizione del sistema di diritti sociali conquistati e ampliato la platea dei poveri, degli indigenti provocando una disuguaglianza inaccettabile, per favorire un club ristretto di supermiliardari. Da ciò discende la funzione vitale della famiglia senza la quale molti giovani (ma anche anziani) non saprebbero come sbarcare il lu­nario. Fuori di ogni schema ideologico, oggi la famiglia appare come l’ultimo anello della catena della solidarietà umana cui, in quanto tale, si può attribuire una funzione “rivoluzionaria” in assenza di altri soggetti sociali rivoluzionari.

Credo che anche Friedrich Engels comprenderebbe tale evoluzione del ruolo della famiglia che, in attesa della realizzazione di una società comunista matura, “va trattata e spiegata in base ai dati empirici esistenti…”.

Un mutamento fattuale, quasi obbligato, contro cui, oggi, si accanisce, con tutti i mezzi e i modi possibili, la “perfida genia”, per fiaccarla, snaturarla, emarginarla, per farla sparire dal panorama delle relazioni umane. *

* Giornalista, già membro delle Commissioni Affari Esteri e Difesa della Camera dei Deputati, direttore di “Informazioni dal Mediterraneo” 

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.