Procura di Roma pronta a chiudere indagini sul “caso Regeni”

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La Procura di Roma è prossima a chiudere le indagini sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso nel 2016 in Egitto. Si avvicina infatti il termine dei due anni dall’iscrizione nel registro degli indagati dei cinque 007 egiziani appartenenti alla National Security, avvenuta il 4 dicembre 2018. Una deadline che i pm di piazzale Clodio sono pronti a rispettare e che verrà rappresentata oggi nell’incontro in corso al Cairo tra il team investigativo italiano, Sco e Ros, e quello egiziano.

Dopo il silenzio seguito all’incontro, svolto in videoconferenza, tra il procuratore capo di Roma Michele Prestipino e il pm titolare del fascicolo Sergio Colaiocco con i magistrati egiziani dello scorso 1 luglio, restano ferme le richieste dei magistrati romani espresse in quell’occasione sulla necessità di avere riscontro concreto, in tempi brevi, alla rogatoria avanzata nell’aprile del 2019 ed in particolare in ordine all’elezione di domicilio da parte degli indagati, alla presenza e alle dichiarazioni rese da uno degli indagati in Kenya nell’agosto del 2017.

Un altro punto su cui era stato chiesto riscontro era quello di approfondire il “ruolo di altri soggetti della National Security che risultano in stretti rapporti con gli attuali cinque indagati”. Richieste finora rimaste inevase. Ai fini delle valutazioni in corso, oltre all’incontro di oggi in Egitto un altro vertice tra investigatori potrebbe tenersi a breve a Roma. (AdnKronos)

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