Emergenza, le misure dell’Ordinanza Covid in Sicilia

Condividi questo articolo?

Firmata dal presidente dell Regione Siciliana, Nello Musumeci l’Ordinanza che contiene le misure di contenimento per evitare il diffondersi del Covid-19 nel territorio isolano. Il documento, è stato condiviso con il ministro della Salute Roberto Speranza. L’Ordinanza è operativa da domani.

Queste le norme principali:

Circolazione e spostamenti.
Per evitare assembramenti, su tutto il territorio regionale, dalle 23 alle 5, sono limitati gli spostamenti con ogni mezzo, a eccezione dei trasferimenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o d’urgenza, per motivi di salute e per il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.

Attività didattica.
Per le sole scuole superiori è disposta (da lunedì 26 ottobre) la sospensione delle lezioni in presenza e il contestuale avvio della didattica a distanza.

Mezzi di trasporto.
Sul fronte della mobilità si è provveduto a ridurre del 50 per cento la capacità dei posti nei trasporti pubblici su gomma, rotaia e marittimi.

Esercizi commerciali.
Gli esercizi commerciali, tra cui outlet e centri commerciali, resteranno aperti anche la domenica ma fino alle 14, a eccezione di edicole, farmacie e tabaccherie che potranno mantenere i consueti orari di chiusura.

Attività di ristorazione.
L’attività di ristorazione, invece, sarà consentita dalle 5 alle 23, con consumo al tavolo ma con un massimo di sei persone per tavolo. La consumazione al banco è ammessa solo dalle 5 alle 18. E’ invece consentita la ristorazione, solo per la consegna a domicilio, fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Possibili anche le attività di mense e catering.

Strutture termali e centri benessere.
Dalle 8 alle 20 potranno restare aperte palestre, piscine, strutture termali e centri benessere. Inoltre, nella stessa fascia oraria, sarà permessa l’attività di sale bingo e sale gioco, ma con una limitazione per i clienti del 50 per cento della capienza.

Prevenzione sanitaria.
Le Asp, sotto il monitoraggio dell’assessorato della Salute, avvieranno campagne sulla diffusione dell’epidemia nel territorio regionale mediante appositi progetti di tracciamento, a partire dalla popolazione in età scolastica e in aree caratterizzate dalla insorgenza di cluster localizzati.

 

 

TERAPIE INTENSIVE, LE REGIONI PIU’ A RISCHIO

Le terapie intensive si riempiono sempre di più. Tutte le regioni si trovano sotto la soglia massima del 30% per l’occupazione dei posti letto, ma sono già in affanno. E’ quanto emerge dalla 25.esima puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’università Cattolica.

La Valle D’Aosta registra il valore più vicino al limite soglia (27,78%). La saturazione – spiegano i ricercatori – è ottenuta dal rapporto tra il numero di pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e il numero di posti letto a livello regionale per un totale nazionale di 8.679 posti letto. “La 25esima edizione dell’Instant Report mappa il tasso di saturazione della capacità aggiuntiva di posti letto di terapia intensiva. L’indicatore – dice Americo Cicchetti, coordinatore del gruppo di lavoro e professore ordinario di Organizzazione aziendale all’università Cattolica – consente di verificare quanto, della capacità produttiva in termini di posti letto di terapia intensiva prevista dai piani di riorganizzazione della rete ospedaliera ed effettivamente implementati, sia in uso. Sette regioni hanno già esaurito questa capacità: Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Lombardia e Calabria“.

“Risultano quasi al limite Campania (92%) e Sardegna (88%). Inoltre, è da attenzionare anche la situazione di Lazio, Sicilia e Puglia che hanno occupato più di due terzi della capacità aggiuntiva: rispettivamente 73%, 69% e 68%”, sottolinea Cicchetti. Dal report emerge che “sono sette le regioni che stanno utilizzando i posti letto di terapia intensiva in dotazione strutturale per rispondere alle esigenze dei malati Covid-19. Per la precisione, si tratta di Umbria (29%), Piemonte (10%), Marche (6%), Emilia Romagna (4%), Abruzzo (3%), Toscana (1%) e Lombardia (1%).

“Il tasso di saturazione dei posti letto di terapia intensiva – rileva Cicchetti – continua a crescere, rispetto alla settimana precedente, del 7,6% considerando la dotazione di posti letto di terapia intensiva pre Dl 34/2020 e del 4,6% considerando la dotazione post Dl 34/2020”. (AdnKronos)

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.