Scuola, Conte: “Mettiamo in conto nuovi contagi”

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“Per ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo, dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle difficoltà. Mettiamo in conto che ci saranno nuovi contagi, abbiamo disposto un prontuario per affrontare queste difficoltà”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, parlando della riapertura degli istituti scolastici che, dice, “comporterà uno sforzo ulteriore da parte di tutti, governo in primis. Noi ci assumiamo sempre le nostre responsabilità“. “La scuola riparte ogni anno ma riparte tra mille polemiche, disagi, ritardi, carenze accumulate da decenni. Quest’anno in aggiunta a queste carenze strutturali che si trascinano di anno in anno, si aggiungono anche difficoltà causate dal Covid che complicheranno inevitabilmente la gestione di una delle macchine più complesse del nostro Paese”. Il premier si rivolge poi direttamente agli studenti. “Vi dico grazie perché sappiamo che siete stati voi a pagare il prezzo più pesante di questa emergenza. La didattica a distanza è stato un peso enorme per voi. La tecnologia non ha potuto compensare la rinuncia che siete stati chiamati a compiere”.

Se mi sento tranquillo di accompagnare mio figlio a scuola? Ben tranquillo, assolutamente fiducioso. Gli comunicherò tutto l’entusiasmo di iniziare questo nuovo anno scolastico”. “Lo accompagnerò col sorriso“, aggiunge il presidente del Consiglio.

“Ci sentiamo di garantire il rientro in sicurezza, ci sono misure utili e proporzionate” dice il premier quando gli viene chiesto se, sul rientro a scuola, il governo si giochi il futuro. “Il governo ogni giorno si assume la responsabilità delle sue decisioni, non abbiamo pensato mai di assumere un incarico con delle garanzie noi ci dobbiamo impegnare con il massimo sforzo e lo facciamo per la scuola e per tutti gli ambiti”. “Ci rendiamo conto che la scuola è una grande sfida. Sarebbe sbagliato dire ‘vi mettiamo alla prova’, ‘vediamo che succede il 14 settembre…’ Chi parla così dov’era negli anni scorsi? Cosa ha fatto negli anni passati di fronte alle carenze strutturali della scuola?”.

“E’ sbagliato considerare la riuscita del rientro a scuola una prova per il governo. Detto che noi ogni giorno ci assumiamo ogni responsabilità, bisogna comprendere che la scuola chiede uno sforzo collettivo. Benissimo il governo, i ministri, benissimo i governatori, i sindaci, benissimo tutto il personale scolastico… Quando c’è una struttura complessa le cose funzionano se ognuno fa la sua parte, compresa le famiglie, perché se un ragazzo ha sintomi e se ne disinteressa può mettere a rischio tutti gli altri”.

LE REGOLE – “Ci saranno ingressi scaglionati, su questo decidono i dirigenti scolastici” sottolinea il premier. “Le mascherine vanno indossate in entrate e in uscita e negli spostamenti, non al banco“. “gli istituti sono già stati equipaggiati con gel e mascherine chirurgiche per tutti perché non ci siano discriminazioni”. “Potrà scattare, nel peggiore dei casi, una quarantena dell’intera classe: ci potranno essere difficoltà, ma invito a rispettare le regole e ad affrontare con fiducia questo anno scolastico”.

A misurare le temperature degli studenti saranno le famiglie, così come a verificare la presenza di sintomi riconducibili al Covid che se dovessero manifestarsi è bene che l’alunno rimanga a casa. Qualora lo studente venisse sorpreso con tali sintomi verranno allertati i genitori che dovranno contattare il medico che insieme con le Asl valuteranno se fare il tampone ed eventualmente disporre la quarantena per l’intera classe”. “Ci sarà una attenzione particolare agli studenti con fragilità”, ha aggiunto Conte, che “avranno accesso prioritario ai test”.

I genitori con figli costretti a casa “avranno la possibilità di usufruire dello smart-working o del congedo parentale. Lo abbiamo previsto nell’ultimo decreto”.

L’APPELLO AI DOCENTI – “Mi rivolgo anche agli insegnanti. A voi spetta un gravoso compito, dovrete fronteggiare le criticità di questa ripartenza. Siete un patrimonio inestimabile, cercheremo di valorizzare sempre di più il vostro ruolo. Se medici e infermieri sono stati i primi in trincea, voi adesso diventerete il punto di riferimento a cui la nostra comunità nazionale guarderà per proteggere i nostri ragazzi”. “Tutto passa dalla scuola, il governo c’è, siamo tutti coinvolti in questa sfida. La vogliamo vincere tutti insieme”, rimarca il presidente del Consiglio. “Investiremo sulla scuola, non vogliamo più classi pollaio“.

UN NUOVO INIZIO – “Sulla scuola noi stiamo facendo quello che non si è mai fatto in tanti anni: penso al piano di assunzioni dei docenti veramente organico e sistematico per arrivare a immettere in ruolo 160mila nuovi docenti e poi a tempo determinato altri 70mila docenti“. “Noi vogliamo usare queste cospicue misure per proiettare la scuola nel futuro. Questo deve essere un nuovo inizio e vogliamo trasformare questa crisi in opportunità per la scuola”. E per gli insegnati “categoria preziosa e troppo spesso trascurata”. Inoltre, “possiamo investire in prospettiva” grazie al Recovery Fund, ha detto Conte, ricordando la riunione di questa mattina del comitato interministeriale. “Vogliamo una scuola rinnovata, più moderna e inclusiva. Per ottenerlo non è sufficiente solo investire in nuove risorse ma occorre il lavoro di tutti”.

MODELLO ITALIA – “In soli due mesi abbiamo reperito 2,5 milioni di banchi nuovi. Alcuni di questi banchi sono stati già distribuiti, continueremo in tutto il mese di settembre. Il programma di consegne finirà entro ottobre”. “Durante l’emergenza siamo stati guidati dalla stella polare della salute dei cittadini. Ci è stato riconosciuto a livello internazionale il modo in cui abbiamo gestito l’emergenza, un modello di cui parlano spesso all’estero”.

GLI ALTRI PAESI – “Sarebbe una bugia dire che dal 14 settembre sarà tutto meglio di prima. Delle difficoltà ci potranno essere ma invito a rispettare le regole”. “Altri Paesi stanno avendo delle difficoltà: è successo in Germania”, dove sono state chiuse delle scuole in seguito ai contagi, “Francia, Stati Uniti. E’ uno scenario inevitabile che dobbiamo predisporci ad affrontare senza lasciarci sopraffare” da queste difficoltà. “Nessuno di noi ha la bacchetta magica. Ma le famiglie non devono dubitare di una cosa, che abbiamo fatto il massimo. Questa per noi è una grande opportunità”, scandisce il presidente del Consiglio.

CTS – “Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e devo ringraziare in particolare i ministri Azzolina, Speranza, De Micheli, Boccia, il commissario Arcuri, il capo della protezione civile Borrelli”. Il presidente del Consiglio ha inoltre ringraziato i “rappresentanti di Regioni, enti locali, sindaci e ovviamente i componenti del Cts con cui”, ha sottolineato Conte, “il dialogo è sempre continuo, costante e fruttuoso”.

NO AL RIMPASTO – “Pensa che il 15 settembre ci riuniamo per fare un rimpasto? La risposta è no”. Il premier Giuseppe Conte risponde così a chi gli chiede, in conferenza stampa, se potrebbe esserci un rimpasto di governo.

UE – “Noi ci eravamo premuniti per consegnare il piano alla metà di ottobre, invece ora sono arrivati i tempi ufficiali della commissione europea e si dilatano: il 15 ottobre non va consegnata la versione completa ma solo le linee guida che comprendono obiettivi strategici, cosa che abbiamo già predisposto”. “Il piano completo va consegnato da gennaio 2021 e noi confidiamo di presentarlo subito alla prima data utile”. I tempi dettati dalla commissione Ue consentono a maggior ragione “di coinvolgere il parlamento e tutte le forze economiche, sociali e culturali” sul piano per il Recovery Fund. “Noi abbiamo tutto l’interesse che su questo piano ci sia il pieno coinvolgimento e ci sia una forte convergenza di tutte le forze sane del paese. Non è un piano di parte, abbiamo bisogno che sia condiviso quanto più possibile”. “Non un solo euro del Recovery Fund sarà sprecato, non possiamo permettercelo. Ce lo siamo detti anche oggi durante la riunione del Ciae”. (AdnKronos)

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