Partecipò a stupro di gruppo a Niscemi, rintracciato e arrestato in Australia

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Nel 2007, a 17 anni, partecipò a una violenza sessuale di gruppo ai danni di un’altra minorenne insieme con tre complici. Oggi la polizia ha arrestato all’aeroporto di Ciampino un trentenne di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, che era latitante in Australia: dovrà scontare la pena di quattro anni di carcere inflitta dal Tribunale per i Minorenni di Catania per il reato di violenza sessuale di gruppo.

Le indagini della polizia presero spunto dalla denuncia che la vittima trovò il coraggio di sporgere solo nel febbraio 2012: nonostante i cinque anni trascorsi, i fatti raccontati dalla giovane trovarono riscontri solidi che portarono alla condanna dei quattro ragazzi, due dei quali suoi ex compagni di scuola e all’epoca tutti minorenni. La violenza avvenne all’interno di un appartamento disabitato alla periferia di Niscemi.

Il gip del Tribunale per i Minorenni di Catania, con sentenza del 2013, confermata dalla Cassazione nel 2016, condannò i quattro autori per violenza sessuale di gruppo: la pena è stata già scontata dai tre autori ad eccezione del trentenne appena rientrato dall’Australia, che dal 2013 aveva fatto perdere ogni traccia di sé. Dopo la condanna definitiva, nell’ambito del “Progetto Wanted” coordinato su scala nazionale dal Servizio centrale operativo e mirato alla cattura di latitanti in ambito italiano ed estero, la squadra mobile di Caltanissetta ed il commissariato di Niscemi hanno intensificato le ricerche e notato su un vecchio profilo social del trentenne una foto profilo che lo ritraeva nella Baia di Sydney.

Il Servizio Per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha immediatamente attivato i canali di cooperazione con l’estero, arrivando a rintracciare il latitante. A febbraio, grazie agli elementi forniti e alle interlocuzioni con le varie autorità australiane competenti e l’autorità giudiziaria italiana, il Ministero di Home Affairs ha disposto la revoca del visto di residenza temporanea ed è stata attivata la procedura di espulsione. (AdnKronos)

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