Gli USA non si stancano di dare la caccia agli UFO

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di Salvo Barbagallo

Gli USA non si stancano di dare la caccia agli UFO: a volte lo ammettono, altre volte lo negano in maniera categorica. Soprattutto, tra una negazione e l’altra, difficilmente portano alla luce le vere informazioni che posseggono dopo decenni e decenni di ricerche e di osservazioni. Ora, a quanto pare, la questione è passata nelle mani del Congresso che dovrà riferire apertamente quanto viene scoperto.

La notizia è riportata proprio oggi dal quotidiano online “Sputnik”, che così la riferisce: L’esercito americano sta ancora monitorando fenomeni aerei di natura e origine sconosciute, nonostante la chiusura ufficiale dell’ultimo programma noto nel 2012. L’esistenza di un nuovo progetto è stata confermata pubblicamente il mese scorso dopo un’udienza al Senato (…) L’unità di tracciamento degli UFO del Pentagono, chiamata Task Force dei fenomeni aerei non identificati, è stata sottoposta al controllo del Congresso e potrebbe essere tenuta a riferire regolarmente i suoi risultati (…). Bisognerà vedere se la “buona intenzione” darà risultati pubblici, oppure, come è accaduto in anni precedenti, ciò che si apprenderà rimarrà chiuso in file secretati.

Già quattro anni addietro il Dipartimento della Difesa statunitense aveva confermato l’esistenza di un progetto segreto per studiare gli “avvistamenti militari di UFO”: il progetto portava la dicitura “Advanced Aerospace Threat Identification Program” (AATIP) ed era stato sottoposto all’Agenzia di Intelligence per la Difesa dal 2007 al 2012. Questa “conferma” è stata ripetuta anche nel maggio dello scorso anno dal Pentagono in una dichiarazione al “New York Post” rilasciata da un portavoce del Dipartimento della Difesa Usa. Lo stesso direttore del progetto “AATIP” ex funzionario dell’intelligence Luis Elizondo, ha affermato che il programma è continuato per anni con il sostegno dei funzionari della Marina e della CIA dopo che i finanziamenti del governo si sono esauriti nel 2012. Il Pentagono aveva sempre sostenuto di aver chiuso l’Aatip nel 2012, mentre il portavoce Christopher Sherwood aveva riconosciuto che il dipartimento stava ancora indagando sui presunti avvistamenti di astronavi aliene, dichiarando che Il Dipartimento della Difesa è sempre preoccupato di identificare tutti gli aeromobili nel nostro ambito operativo, nonché di identificare qualsiasi funzionalità straniera che possa rappresentare una minaccia per la patria. continuerà ad indagare attraverso le normali procedure le segnalazioni di aeromobili non identificati rilevati dall’aviazione militare americana al fine di garantire la difesa della patria e la protezione contro il fattore sorpresa da parte dei nostri avversari”.

Elizondo, in un’intervista del 2019, ha affermato che sebbene alcuni rapporti sugli UFO fossero stati determinati essere droni aerei o test missilistici individuati da un’angolazione insolita, molti richiedevano ancora spiegazioni plausibili. Tuttavia, si esita ancora a chiamare quegli avvistamenti inspiegabili incontri alieni per mancanza di prove. Già un anno prima la stessa Nasa aveva tenuto uno specifico workshop, intitolato “Nasa and the search for technosignatures”, dove le Technosignatures sono definite come “un qualsiasi segno di tecnologia dal quale è possibile inferire l’esistenza di vita intelligente ovunque nell’universo” e dove si è discusso senza mezzi termini di argomenti quali la possibile scoperta di artefatti extraterrestri nel sistema solare.

Nel maggio 2019 alcuni piloti della Marina statunitense hanno raccontato al “New York Times” di avvistamenti di “Oggetti non identificati di forma diversa riuscivano a raggiungere circa 10 mila metri di quota, come un aereo di linea, e potevano accelerare e cambiare direzione e arrestarsi di colpo: Qualcosa che va oltre i limiti fisici di un equipaggio umano. Il racconto è stato suffragato dalle riprese – che sono state rese pubbliche – delle telecamere installate sui loro velivoli. Nelle immagini, che risalgono al 2014 scattate sopra i cieli della costa orientale degli Stati Uniti, si notano oggetti veloci che si muovono in cielo in modo del tutto anomale e inspiegabile. Un pilota rischiò addirittura la collisione e per questo fu redatto un rapporto ufficiale sull’incidente.

Di episodi similari è ricco il carnet dell’Ufologia sin da quando ebbe a verificarsi il noto incidente di Roswell nel luglio del 1947, la caduta di un presunto disco volante. La vicenda divenne presto famosa in quanto le prime notizie divulgate dai giornali ipotizzarono che si fosse verificato lo schianto di uno o più UFO al quale, secondo alcune teorie, sarebbe seguito il presunto recupero di cadaveri di extraterrestri da parte dei militari statunitensi. La segretezza delle indagini militari svolte negli Stati Uniti ha alimentato e continuerà ad alimentare ogni possibile teorie. In realtà non ci sono “misteri”, ma soltanto “verità” che vengono nascoste.

E una verità nascosta è anche “made in Italy” e risale al lontanissimo 1933.

Nel 1933 non si parlava ancora di ‘Oggetti Volanti Non Identificati’ ma l’attenzione era comunque altissima dato che lo stesso Mussolini avrebbe dato ordine di indagare su un misterioso incidente aereo verificatosi nel giugno di quell’anno in Lombardia, un impatto al suolo che avrebbe coinvolto un velivolo sconosciuto di forma cilindrica. A provare l’interesse dell’amministrazione fascista per l’argomento sarebbero alcuni telegrammi ‘riservatissimi’ spediti dall’ufficio telegrafico di Milano che imponevano di non parlare del crash dell’aeromobile non convenzionale e di fornire invece alla stampa la notizia più tranquillizzante della caduta di un meteorite. Lo stesso Mussolini, veniva precisato, aveva ordinato lo stop immediato della diffusione di notizie sull’argomento: “D’ordine personale del Duce disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale ad opera velivolo sconosciuto”, è il testo di uno dei telegrammi. Dell’esame dei resti del velivolo, che sarebbe stato identificato come un’arma segreta di potenze alleate o nemiche, si sarebbe occupato il Gabinetto RS/33, il nucleo riservato di studiosi che Mussolini avrebbe costituito per indagare sui velivoli sconosciuti.

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