C’è il rischio di tensioni sociali finita l’Estate

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di Salvo Barbagallo

“C’è il rischio di tensioni sociali”, lo sostiene la Lamorgese: il ministro (o la ministra?) scopre l’acqua calda, oppure lancia un avvertimento (a chi?), oppure, ancora, profferisce una “minaccia” (contro chi?). Difficile dare una valutazione corrispondente al vero alle parole di Luciana Lamorgese: per il ministro dell’Interno, infatti, il rischio che la recessione possa sfociare in episodi di rabbia sociale “è concreto perché a settembre-ottobre vedremo gli esiti di questo periodo di grave crisi economica. Vediamo negozi chiusi, cittadini che non hanno nemmeno la possibilità di provvedere ai propri bisogni quotidiani. Il Governo ha posto in essere tutte le iniziative necessarie per andare incontro a queste esigenze, il rischio è concreto e vedo un atteggiamento di violenza contro le forze di polizia assolutamente da condannare“.

Dall’altra parte il premier Giuseppe Conte fa capire apertamente che il Paese rimarrà ancora in regime di “emergenza”, Come si legge nell’Agenzia Ansa, Conte ha affermato che “Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire, dobbiamo tenere sotto controllo il virus”. il premier Giuseppe Conte conferma quello che tecnici di istituzioni e ministeri davano ormai per scontato: lo stato d’emergenza sarà prorogato fino al 31 dicembre (…) prosegue il presidente del Consiglio: “ragionevolmente si andrà in questa direzione”. La proroga potrebbe arrivare già la settimana prossima: il 14 luglio scadrà il Dpcm attualmente in vigore”. L’Agenzia AdnKronos informa già che il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha anticipato che il voto sulla proroga dello stato di emergenza si terrà martedì prossimo.

Critiche le opposizioni ma, come evidenzia l’Agenzia Ansa “Al di là del dibattito politico e delle scelte che farà nei prossimi giorni l’esecutivo, il dato di fatto è la necessità di tenere sotto controllo il virus. I numeri giornalieri e quelli relativi al monitoraggio settimanale dimostrano che il Covid è tutt’altro che sconfitto. I nuovi contagi continuano a salire (…)”.

A quanto pare è ipotizzato da più parti che in autunno, e magari a “macchia di leopardo” nel Paese, si potrà tornare a un nuovo lockdown: una misura che la collettività nazionale non potrà essere in grado di superare non avendo a tutt’oggi superato le ripercussioni della prima chiusura sia su un piano economico, che su un piano psicologico.

Il virologo Guido Silvestri, responsabile del dipartimento di Patologia all’Università Emory di Atlanta, afferma che una seconda ondata di contagi nel prossimo autunno pare una “possibilità molto reale (…) bisogna prepararsi ad ogni evenienza: in questo modo non solo si potranno ridurre le vittime e i nuovi contagi, ma si eviteranno anche ulteriori chiusure che provocherebbero enormi sofferenze nella popolazione a livello socio-economico (…)”.

Dunque, ritorna l’incubo del diffondersi del contagio da Coronavirus, e appare oltremodo preoccupante l’avvertimento di Guido Silvestri “bisogna prepararsi ad ogni evenienza”. Così come altrettanto grave è la dichiarazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che già prevede il rischio di tensioni sociali.

C’è chi si chiede (basta affacciarsi sui social) se quanto sta accadendo in Italia segue una precisa strategia politica (?) o qualcosa di peggio. In Italia come nel resto nel mondo: il susseguirsi di eventi negativi che non hanno avuto ancora chiare spiegazioni scientifiche pone interrogativi inquietanti. Un futuro incerto che, in questo momento, nessuno sembra essere in grado di programmare: e pur tuttavia quanto si sta verificando ha l’aria del “deja vu”, del “già visto” anche se la “visione” si mostra nebulosa e – ora come ora – appaiono solo contorni non perfettamente messi a fuoco…

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